Passa ai contenuti principali

“di Terra e di Cielo” di Laura Serafini

Fino al 20 gennaio 2022 la Galleria Sensi Arte di via Oberdan 4, a Colle di Val d’Elsa (SI), ospita la mostra personale di pittura “di Terra e di Cielo” di Laura Serafini, visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, nel rispetto delle attuali norme anti-Covid.

 

Nella nuova mostra personale di Laura Serafini corpi e volti emergono dalle linee predefinite di antiche mappe e con esse si confondono creando un'aurea di mistero. 

La pittrice aretina sa farci muovere su una lieve e sottile linea, un filo che ci accompagna e ci incoraggia a percorrere sentieri nel labirinto delle emozioni: le mani, i dorsi, gli arti e i volti in espressioni meditative e sospese, si distaccano e si manifestano in uno spazio che si svela, solo, osservandolo lentamente. Colori tenui, tratti precisi, sfumature all'acquerello su basi color avorio: poche sapienti cromie svelano un non detto. Le trame superficiali del terreno diventano lo specchio dei pensieri. 

Il senso dell'infinito è nei suoi disegni inteso come un grande ammasso siderale che si dipana nel tempo dell'immensità, un tempo che ci viene descritto attraverso porzioni di carte geografiche e mappe stellari in una dimensione fortemente femminile. Una consapevole appartenenza alle radici, al territorio, e una onesta libertà di andare verso il desiderio, il sogno, l'ignoto.

Dedichiamo questa mostra personale a una nuova artista “residente” nella nostra galleria, che ci ha attratto per il suo senso di indefinito e per la sua sensibilità, quasi maniacale, ai dettagli – dicono Francesca Maria ed Emanuela Sensi. – Un'artista che ci porta a spasso nell'intimità della riflessione, passando dal contatto del corpo attraverso le mappe terrestri, per ricongiungerci con gli abissi celesti del cosmo”. 


BIOGRAFIA - Laura Serafini vive e lavora ad Arezzo, dove porta avanti un percorso artistico caratterizzato dalla riflessione sulla costruzione dell’identità umana: contraddittorio, sorprendente cammino alla scoperta di sé, intricata trama di sottili fili che legano corpo e anima. 

Uno stile figurativo in costante evoluzione l’ha portata a utilizzare come supporto vecchie mappe e carte tecniche, elevandole al ruolo di trama/destino, quasi un dna tracciato sulla pelle e reso visibile con linee, numeri, parole e punti. Attraverso un disegno puro, monocromatico, fatto di dettagli, ombre e spazi vuoti, la rielaborazione delle carte tecniche in senso antropologico le rende rappresentazioni visive della nostra identità. 

Corpi e volti sorgono lievi dal tracciato tecnico, liberi di interagire con il supporto senza dominarlo: china, carboncino, acquerelli, e medium trasparenti, permettono ai livelli di sovrapporsi e confondersi in un gioco di segni e immagini, una tendenza istintiva a (ri)trovare corpi e forme familiari, in un continuo dialogo tra la predeterminazione di ciò che siamo e il libero arbitrio di diventare ciò che vogliamo. 

In un tempo di rabbia e incertezza, Laura Serafini esprime la ricerca del senso dell’esistenza donando i corpi al loro percorso, sottovoce, come un sussurro che calma lo spirito.

Dal 2005 espone con personali e collettive. Negli anni ha partecipato a concorsi nazionali e internazionali, ottenendo prestigiosi riconoscimenti, come il recente “Premio Contemporary Art Talent” ad ArtePadova 2021.

www.lauras.it 


Per maggiori informazioni: sensiarte@sensiarte.it – tel. 333.9091367 - www.sensiarte.it  



Segnalato da: Marco Botti 

cell. 3475489038 

marco.botti9@gmail.com - marco.botti@pec.giornalistitoscana.it

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

LUIGI MARCON E LE SUE INCISIONI : A Molfetta presso il Fashion District

Luigi Marcon è nato ai Piai di Tarzo (TV) 1938. Apprende l’arte d’incidere a Venezia, prima all’Istituto Statale d’Arte, e in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Dal 1960 partecipa a molte rassegne di grafica nazionali ed internazionali conseguendo vari riconoscimenti; allestisce numerose personali in Italia e all’estero.  Da molti anni si dedica pure all’insegnamento della calcografia mediante corsi teorico-pratici in varie città del Veneto. Opera ed espone in permanenza a Vittorio Veneto, Saletta della Grafica e laboratorio d'incisione in Via Manin, 39. Sono spesso ospiti della galleria noti artisti incisori atti a proporre tecniche ed espressioni diverse. Nella sua principale attività di incisore, oltre che pittore, ha realizzato con le tecniche calcografiche oltre 3000 matrici. Ne esegue personalmente la stampa con torchio a stella, normalmente in venti esemplari e ne biffa la matrice a tiratura ultimata. Fino all'8 maggio 2009 l'artista Luigi Marco

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di