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Visualizzazione dei post da gennaio, 2022

La live performance di Joys a Palazzo Blu

Joys  , artista protagonista dell’Urban art, eseguirà una live performance a Palazzo Blu da venerdì 28 a domenica 30 gennaio 2022. L'artista sarà all’opera su una parete all’interno del museo. Sabato 29 alle ore 17.00, l'artista  incontrerà il pubblico in auditorium; al dialogo parteciperà anche Dado Ferri , storico writers e artista bolognese. Joys lavorerà a un'opera inedita, che entrerà a far parte del percorso espositivo della mostra ‘Attitude. Graffiti writing, street art e neo muralismo’. L'artista in questi tre giorni dipingerà il pannello di ingresso all’esposizione e il basamento su cui poggia una sua scultura: un dialogo tra pittura e scultura in cui apprezzare le potenzialità e gli esiti del suo studio sulla lettera. All’interno della mostra Attitude verrà inaugurata una piccola mostra personale dedicata a Joys che ricostruisce i momenti principali e più iconici della sua ricerca e sarà visitabile all’interno della mostra principale per un mese. Joys, classe

GAMeC PER IL GIORNO DELLA MEMORIA

In connessione con la mostra   Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione , per il Giorno della Memoria   la GAMeC offre al pubblico un’occasione inedita per approfondire la figura di Primo Levi  attraverso la raccolta di racconti   Il sistema periodico   (1975), di cui il catalogo dell’esposizione riporta un estratto.  Anna Daneri , co-curatrice della mostra, introdurrà l’approfondimento di   Pollyanna Zamburlin , Consulente scientifico per il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, attraverso una breve descrizione del progetto, che mette in luce l’interesse di alcuni artisti per la chimica degli elementi e le trasformazioni della materia. Pollyanna Zamburlin presenterà quindi lo scrittore attraverso questa sua opera fortemente autobiografica, che ricostruisce “le memorie di un chimico industriale” suddivise in ventuno capitoli che prendono il titolo da altrettanti elementi della tavola periodica di Mendeleev.  Il sistema periodico  traccia un percorso non lineare,

Ridisegnare lo spazio

LABS Contemporary Art è lieta di presentare, sabato 12 febbraio, Ridisegnare lo spazio , a cura di Angela Madesani . La mostra propone i lavori di quattro artisti che lavorano con il mezzo fotografico: Marina Caneve, Giulia Marchi, Andreas Gefeller e Massimo Vitali . Il filo conduttore della mostra è l’idea di una rilettura dello spazio attraverso il linguaggio fotografico. Nelle grandi foto di Massimo Vitali lo spazio naturale diviene spazio sociale. Scrive Angela Madesani nel testo che accompagna la mostra: « In mostra sono due grandi foto dai toni scuri. Qui tutto è lava, tutto è duro e pungente e la luce cambia molto velocemente. Vitali ridisegna lo spazio, lo rimisura attraverso un’altra categoria. Il suo è uno spazio sociale, fortemente antropizzato che possiamo collegare alla sua formazione. » Andreas Gefeller guarda lo spazio architettonico dall’alto, mutando la percezione che solitamente ne abbiamo, creando delle visioni zenitali. Il suo è il tentativo, riuscito, di mutazione

Furio Cavallini ovvero il Crazy Horse di Bianciardi

Il Polo Culturale le Clarisse , dal 15 gennaio al 13 febbraio 2022, ospita la mostra “ Furio Cavallini ovvero il Crazy Horse di Bianciardi ”. Promossa dall’ Associazione Culturale Giuseppe e Gina Flangini , in collaborazione con il Comune di Grosseto , la Fondazione Grosseto Cultura , il Polo culturale le Clarisse, la Fondazione Luciano Bianciardi e la Famiglia Cavallini , la mostra è il primo evento culturale con cui il Comune di Grosseto dà ufficialmente inizio alle celebrazioni dei cento anni dalla nascita di Luciano Bianciardi (1922-2022). Curata da Elisa Favilli , storica dell’arte, e Fabio Canessa , critico letterario e cinematografico, la mostra è un intreccio narrativo basato sull’amicizia ventennale (1954-1971) intercorsa tra il pittore Furio Cavallini (Piombino 1929 - Cecina 2012) e lo scrittore Luciano Bianciardi (Grosseto 1922 - Milano 1971). 23 opere (quadri e disegni) realizzate da Cavallini dialogheranno con 12 brani tratti dagli scritti realizzati da Bianciardi. Test

Cristina Nuñez e Il potere curativo della vulnerabilità

Inaugura domenica 16 gennaio la personale di Cristina Nuñez alla MLB Gallery di Ferrara/Porto Cervo , che rappresenta l’artista in esclusiva per l’Italia. La galleria di Maria Livia Brunelli arricchisce con questa nuova collaborazione la sua scuderia di fotografe che lavorano sul concetto di autoritratto come ricerca della propria identità. Cristina Nuñez è infatti riconosciuta a livello internazionale come la maggior esponente dell’autoritratto fotografico come terapia per indagare il proprio inconscio Come lei stessa afferma, la sua missione è “ convertire il dolore in arte ”, in una sorta di alchimia moderna che attribuisce alla nostra vulnerabilità e fragilità un grande potere creativo e curativo. Nel 1988, nel tentativo di superare i suoi problemi personali, la Nuñez iniziò a scattare autoritratti in privato. Dando forma alle sue emozioni più scomode, queste immagini diventarono una forma di autoterapia attraverso la quale imparò chi lei davvero fosse. In mostra alla MLB saranno e

Antonella Linda Barone - Paesaggio dentro

Dall’8 al 14 gennaio ‘22 la galleria Art GAP è lieta di accogliere nel nuovo spazio espositivo, a due passi da Piazza Largo Argentina, la mostra Paesaggio dentro di Antonella Linda Barone , a cura di Federica Fabrizi . " Nella mostra personale “Paesaggio dentro”, presentata da Antonella L. Barone, troviamo una selezione di dipinti ad olio e acrilico che raccontano luoghi esplorati dall’autrice attraverso una ricerca pittorica lontana dai tradizionali vincoli rappresentativi della pittura del paesaggio. Troviamo, in quasi tutti i lavori, segni e macchie ricreati in modo spontaneo, guidati dal colore e dallo stesso impasto ad olio. Resta sempre l’intenzione che fissa un luogo da raccontare, ispirato a volte a un viaggio lontano o altre a una semplice passeggiata nel proprio quartiere. È possibile far emergere un filo comune che leghi gli elementi delle opere presentate. L’esperienza del paesaggio può essere identificata su due livelli: da una parte, l’oggetto della visione e, dal