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Visualizzazione dei post da agosto, 2022

Oren Pinhassi - Should We Stay Or Should We Go

RIBOT è lieta di presentare dal 5 ottobre al 12 novembre 2022 " Should We Stay Or Should We Go ", la seconda mostra personale in galleria dell’artista Oren Pinhassi (Tel Aviv, 1985, vive e lavora a New York). La mostra propone una selezione di opere realizzate a Milano nei mesi estivi appena trascorsi e concepite appositamente per questa occasione espositiva. Le grandi sculture e installazioni dislocate negli spazi evocano luoghi suggestivi ove è possibile intercettare gli aspetti che contraddistinguono la ricerca dell’artista, mossa da un’incessante indagine intorno al rapporto tra la figura umana, la natura e l’architettura. È la sabbia, che Pinhassi ha iniziato a utilizzare solo recentemente, il denominatore comune della nuova serie di opere, un elemento qui utilizzato nel suo duplice valore fenomenologico e concettuale. Questa vanta infatti un larghissimo impiego nell’industria, si utilizza per le costruzioni, per la produzione del vetro, dei microchip e di molto altro, m

Alfredo Müller. Il trionfo della grafica nella Parigi della Belle Époque

La mostra Alfredo Müller. Il trionfo della grafica nella Parigi della Belle Époque , a cura di Emanuele Bardazzi ed Hélène Koehl , presidente dell’associazione “ Les Amis d’Alfredo Müller peintre et graveur ” (Strasburgo), presenta la più vasta raccolta di opere grafiche dell’artista finora esposta in Italia e all’estero , leggendo la sua produzione nel contesto artistico dell’epoca e affiancando le sue opere a quelle dei più grandi protagonisti dell’età d’oro della grafica e della stampa d’arte in Francia, un fenomeno di cruciale importanza che ebbe ripercussioni in tutt’Europa e oltreoceano. Il pittore livornese Alfredo Müller , emigrato con la famiglia a Parigi nel 1895 a seguito del crac finanziario del padre, fu per circa un decennio un abile incisore parigino, diventando presto un capofila del rinnovamento dell’acquaforte a colori nella capitale della Belle Époque. Il progetto espositivo è strutturato in tre sedi: il Rifugio Gualdo (ex chiesa di San Giusto) alle pendici del Mon

La bicicletta a Treviso tra Ottocento e i primi anni del Novecento.

Testo di  Antonella Stelitano   per il catalogo della mostra "  Ruota a ruota  Storie di biciclette, manifesti e campioni "  edito da Silvana Editoriale. La bicicletta è di casa a Treviso già alla fine dell’Ottocento. Una sezione ciclistica viene creata all’interno della Società Ginnastica Velocipedistica Trevigiana nel 1888 e, in provincia, sorgono il Club Ciclistico Conegliano, Veloce Club Roncadese, Club Ciclistico Operaio, Club Ciclistico Castelfranco (1908), diventato poi Veloce Club Gerbi e Unione Sportiva Giorgione, Unione Sportiva Opitergina. Nel 1911 prende vita il Veloce Club Treviso e, nel 1913, l’Uc Trevigiani. Quanto alle prime gare, se ne ha notizia già dal 1886, quando si svolgono corse per bicicli e tricicli a Conegliano. «La Gazzetta di Treviso» riporta fedelmente le cronache delle imprese dei ciclisti trevigiani dell’epoca, tra i quali spiccano Giuseppe Berti di Treviso,  che nel 1891 vince il campionato di resistenza su strada alle Cascine (Firenze), Giovan