Passa ai contenuti principali

La BELLE ÉPOQUE su Equilibriarte.org

Giovanni Boldini (Ferrara 1842 – Parigi 1931), Giuseppe De Nittis (Barletta, 1846 - Saint-Germain-en-Laye, 1884), Federico Zandomeneghi (Venezia, 1841 – Parigi, 1917), esponenti di rilievo della pittura italiana e internazionale di fine Ottocento, saranno i protagonisti del nuovo appuntamento espositivo del Centro Studi per l’arte Moderna e Contemporanea GAMMANZONI di Milano, in calendario dal 23 ottobre 2015 al 21 febbraio 2016.
Curata da Francesco Luigi Maspes e da Enzo Savoia, la mostra "BELLE ÉPOQUE. La Parigi di Boldini, De Nittis e Zandomeneghi" documenta, attraverso un'accurata e preziosa selezione di 35 opere, le tappe fondamentali della carriera dei tre Italiens de Paris, che seppero interpretare i sogni di un mondo in bilico fra Otto e Novecento, e in particolare quello della Parigi della Belle Époque, nella quale decisero di vivere stabilmente, condividendo amici, fama e successo professionale.
I lavori di Boldini, De Nittis e Zandomeneghi saranno messi a confronto con quelli di altri artistti italiani, attivi a Parigi nello stesso periodo, quali Vittorio Matteo Corcos, Antonio Mancini, Edoardo Tofano che seppero catturare non solo l’atmosfera effervescente e modaiola, ma anche quella più umile e riservata della élite internazionale, protagonista degli anni ruggenti della Belle Époque.
Particolarmente valorizzata nelle sale di GAMManzoni sarà l’opera di Giuseppe De Nittis, pittore della vita moderna, che ha esaltato nei suoi quadri il vivere borghese dei salotti parigini. Le tele esposte in mostra manifestano la qualità di un artista che ha saputo ritrarre personaggi e luoghi dell’alta borghesia parigina, ma anche vedute urbane che testimoniano la grandeur urbana raggiunta dalla capitale francese alla fine dell'Ottocento.
Anche il pennello di Giovanni Boldini è stato capace di offrire in ugual misura uno specchio fedele della mondanità parigina della Belle Époque, attratta dal culto di una moda raffinatissima e ossequiosa delle regole di un aristocratico buon gusto: temi che trovano una adeguata espressione nel genere del ritratto, ambito in cui Boldini dimostra una indiscussa abilità.
Infine Federico Zandomeneghi per il quale l’attività parigina è rappresentata da una serie di ritrati femminili a olio e a pastello di matrice impressionista.
Per ulteriori informazioni : www.gammanzoni.com

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

RI-TRATTI di Peppe Di Giuli

La Galleria Carte Scoperte , situata via Pietro Maroncelli 14, inaugura il 2 luglio 2015, dalle ore 18,00 alle ore 21,30, una mostra dedicata all’ultima produzione di Peppe Di Giuli , artista Umbro e Milanese d’adozione, vincitore di due Compassi d’Oro . La Mostra durerà sino al 16/07/2015 e saranno esposte le firme di alcuni grandi Futuristi: Peppe Di Giuli propone un nuovo modo di penetrare nelle fisionomie operative dei grandi Artisti: un’interpretazione personale delle firme degli stessi.  Opere uniche in legno laccato che oltre a riprendere fedelmente il segno degli Artisti hanno l’interpretazione personale di Di Giuli che rende le firme vere e proprie sculture: plastiche, sinuose, sensuali. La scelta, di dedicare ai grandi del Futurismo una mostra, dell’artista prima e del gallerista poi, è stata dettata dalla stessa spinta emozionale che è quella di rendere omaggio ma soprattutto giustizia ad un movimento, per noi il più importante del novecento, che per mere ragioni ...

San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento.

E' in corso - e fino all' 8 marzo 2015 - presso il Castello di Miradolo (immerso in uno dei più lussureggianti parchi romantici del Piemonte, ai piedi delle colline di Pinerolo, all’imbocco della Val Chisone e della Val Pellice) la mostra " San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento. " dedicata a San Sebastiano , promossa dalla Fondazione Cosso e curata da Vittorio Sgarbi con la collaborazione di Antonio D’Amico . La mostra offre un interessante excursus in quasi tre secoli, un percorso che dalla seconda metà del Quattrocento giunge agli albori del Settecento, contemplando assoluti capolavori: Tutto l'allestimento è in penombra e i dipinti sembrano accarezzati da morbide luci...L'emozione è tanta, accentuata dal sottofondo musicale , scritta da Debussy per Le Martyre de Saint- Sebastien di D'Annunzio )...si inizia con Andrea della Robbia che modella l’anatomia del giovane Sebastiano con grande raffinatezza, levigan...