Passa ai contenuti principali

Wolfram Ullrich. Puro colore, pura forma

Con una mostra monografica dedicata a Wolfram Ullrich (Würzburg, Germania, 1961) - la prima in Italia dell'artista tedesco - la galleria Dep Art di Milano conclude la stagione espositiva in vista della pausa estiva. Attraverso un'ampia selezione di opere che illustrano i caratteristici modi espressivi dell'artista, "Wolfram Ullrich. Puro colore, pura forma", dal 21 giugno al 29 settembre 2018, anticipa la rassegna pubblica che vedrà Ullrich protagonista al Museo MARCA di Catanzaro in novembre.

In mostra è possibile ammirare circa  venti lavori in acrilico su acciaio, tutti r ealizzati appositamente per la mostra milanese, di grandi, medie e piccole dimensioni.
Le astrazioni geometriche tridimensionali di Ullrich sono il frutto di un assemblaggio di segmenti in acciaio preparati in modo che l'acrilico, applicato per velature successive, vi si possa fissare.

Nel tentativo di comprendere analiticamente le opere di Ullrich, da una visione complessiva al particolare dei segmenti, si incontrano incoerenze prospettiche che l'artista accentua con precisione millimetrica. Se al contrario si decide di adottare un approccio sintetico, partendo dai segmenti per arrivare alla forma totale, i rilievi iniziano a girare su se stessi: a seconda della posizione dell'osservatore le opere si inclinano, diventano morbide, si piegano in strette fessure d'ombra. Il lavoro di Ullrich entra quindi in relazione non solo con l'occhio dello spettatore, ma anche con lo spazio e con il movimento del visitatore all'interno di tale spazio, trattando entrambi come variabili dinamiche.

Altro elemento fondante del lavoro dell'artista tedesco è la ricerca e l'uso piatto del colore. Tra bidimensionalità e tridimensionalità il segno cromatico di Ullrich anima la superficie della parete marcandola con presenze vive e interattive: a partire dall'artificio della pittura, il colore diventa forma concreta e tridimensionale, determinando i lavori in estensioni spaziali, al limite con l'installazione. L'intervento di Ullrich si disloca infatti nello spazio secondo la misura rigorosa eppur libera delle sue sequenze che danno vita nel loro insieme a un'unica installazione in cui ciascun elemento è legato e rimanda al successivo.

"Questa esposizione - afferma il curatore Matteo Galbiati - costituisce una preziosa occasione per approfondire e scoprire la complessa semplicità del linguaggio dell'artista tedesco che, con un costante variare di pochi elementi, rinnova ogni volta la dinamica di una bellezza che tende ai limiti di nuove e imprevedibili prospettive".

La mostra è accompagnata da un volume bilingue (italiano-inglese) realizzato da Dep Art, a cura di Matteo Galbiati e Antonio Addamiano, contenente il testo critico del curatore, la riproduzione di tutte le opere esposte, le vedute dell'allestimento in galleria, una selezione di immagini di repertorio e apparati bio-bibliografici aggiornati.



Wolfram Ullrich. Puro colore, pura forma
A cura di Matteo Galbiati
Galleria Dep Art, Via Comelico 40, 20135 Milano
21 giugno - 29 settembre 2018

Inaugurazione:
mercoledì 20 giugno 2018, ore 19.00

Orari: da martedì a sabato ore 10.30-19.00

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

LUIGI MARCON E LE SUE INCISIONI : A Molfetta presso il Fashion District

Luigi Marcon è nato ai Piai di Tarzo (TV) 1938. Apprende l’arte d’incidere a Venezia, prima all’Istituto Statale d’Arte, e in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Dal 1960 partecipa a molte rassegne di grafica nazionali ed internazionali conseguendo vari riconoscimenti; allestisce numerose personali in Italia e all’estero.  Da molti anni si dedica pure all’insegnamento della calcografia mediante corsi teorico-pratici in varie città del Veneto. Opera ed espone in permanenza a Vittorio Veneto, Saletta della Grafica e laboratorio d'incisione in Via Manin, 39. Sono spesso ospiti della galleria noti artisti incisori atti a proporre tecniche ed espressioni diverse. Nella sua principale attività di incisore, oltre che pittore, ha realizzato con le tecniche calcografiche oltre 3000 matrici. Ne esegue personalmente la stampa con torchio a stella, normalmente in venti esemplari e ne biffa la matrice a tiratura ultimata. Fino all'8 maggio 2009 l'artista Luigi Marco

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di