Passa ai contenuti principali

Ti sento! Non essere sordo alle emozioni

La mostra collettiva " Ti sento! Non essere sordo alle emozioni" - da quest'oggi a mercoledì 19 presso la Tevere Art Gallery, in via Santa Passera 25 , Roma - è un progetto poli-artistico bi-culturale, curato da Francesca Masiero, che intende mettere a confronto il mondo dei sordi e quello degli udenti, scoprendo l’enorme potenziale comunicativo della LIS, la Lingua dei Segni Italiana, fatta di espressioni emotive e concrete gestualità.

Gli artisti, sordi e udenti, coinvolti nella mostra sono Alessandro Arrigo, Re Barbus, The Silent Beat, Marco Capellacci, Marco Verni, Cristina Eidel, Konstantinos Papaioannou e Gina Scanzani.

Attraverso la sperimentazione di grafiche, collage, illustrazioni e fotografie, racconteranno il silenzio e la mancanza di suono, mettendo in discussione certezze acquisite e aiuteranno a comprendere meglio il valore e il significato più profondo della parola e della comunicazione con l’altro.
Scoprire il mondo di chi non sente aiuta a riflettere criticamente su come, cosa e soprattutto quanto sentiamo. Allo stesso modo comunicare implica la capacità di ascoltare il proprio interlocutore a livello uditivo e soprattutto emotivo.

L’evento sarà patrocinato da Movimento LIS SUBITO, ISSR – Istituto Statale Sordi Di Roma, Gruppo Silis, Cooperativa Le Farfalle, Crei – Interpreti Lis, Atelier del Granaio, Anabasi.



The Silent Beat è la prima compagnia di danza costituita solo da ballerini sordi. Attraverso il Metodo LISDA, ideato da Ambra Bianchini, la musica da uditiva diventa visiva con l’obiettivo di far conoscere la sordità e la LIS attraverso l’arte della danza.

Marco Capellacci, illustratore e animatore sordo, ha realizzato diversi corti d’animazione come Le Fobie del Guard Rail e L’animation Indépendante italienne a cura di Andrea Martignoni e Paola Bristot. Il suo ultimo libro Metterò la zizzania nelle vostre case è edito da Wcomix Juliet.

Marco Verni è nato sordo in una famiglia di udenti. È grafico, designer, illustratore e fotografo. Si pone l’obiettivo artistico di raccontare attraverso la fotografia il suo mondo, silente, ma ricco di immagini.

Alessandro Arrigo è grafico, illustratore e fotografo. Ha realizzato nel 2014 per l’Atelier del Granaio con Cristina Eidel delle stanze d’autore per alberghi e b&b d’arte, ideando lampade e oggetti d’arredo con i suoi disegni. Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero di cui ricordiamo La trasparenza del fantasma a cura di Oriana Picciolini, evento inserito nel calendario del Mese della Fotografia di Roma e la collettiva fotografica Il Mostro, a cura di Luciano Corvaglia presso la Tevere Art Gallery di Roma.

Cristina Eidel, fotografa, grafica e giornalista, ha scritto come corrispondente da Roma per varie testate giornalistiche tedesche. Nel 2015 fonda insieme ad Alessandro Arrigo e Kostantinos Papaioannou l’Atelier del Granaio e collabora al progetto Art Hotel. Cura e partecipa a numerose mostre fotografiche personali e collettive di cui ricordiamo Qi, disegnare la luce, La Quintessenza. Dialogo tra Luce e Colore a cura di Oriana Picciolini, Il giardino segreto a cura di Francesca Masiero.

Kostantinos Papaioannou, fotografo, giornalista e corrispondente per varie testate giornalistiche greche da Roma. Si occupa di fotografia in bianco e nero e procedimento di stampa e fotografia editoriale. È uno dei fondatori dell’Atelier del Granaio insieme a Cristina Eidel e Alessandro Arrigo. Partecipa a numerose mostre personali e collettive di cui ricordiamo Le Ragioni dello Sguardo e il Fotografo Fotografato, Il Sogno come luogo di costruzione del Sé, Anagrammi a cura di Oriana Picciolini.

Re Barbus, pseudonimo di Vissia Giustarini, si definisce come “il collage di sé stessa”, un’unione di strappi, ritagli, accostamenti, strati, parti mancanti e parti sproporzionate. La trasformazione, la capacità di adattamento e la rielaborazione sono l’aspetto chiave della sua ricerca che la porta a elaborare la tecnica del collage fotografico.

Gina Scanzani, scrittrice e blogger, pubblica il suo primo libro nel 2013: Eccomi ci sono ancora, un diario che narra la battaglia di una paziente affetta da sclerosi tuberosa alle prese del suo terzo tumore. Tra il 2014 e il 2015 pubblica Il volo delle parole e Riflessi dell’anima ed Evoluzioni; l’anno successivo La soffitta dei ricordi. Del 2018 è Mimì nella grotta oscura.

Francesca Masiero, storica dell’arte, curatrice e fotografa. Ama profondamente ciò che fa e crede nel suo valore sociale. I valori della collaborazione e della condivisione sono il mezzo e il fine di ogni suo progetto: con un linguaggio artistico vicino a tutti vorrebbe creare uno spazio di dialogo e confronto in cui ognuno possa sentirsi più arricchito. Cura mostre personali e collettive, di cui ricordiamo One Night Show – Ventresca Fresca, Il giardino segreto di Cristina Eidel per Open House 2019.

Post popolari in questo blog

LUIGI MARCON E LE SUE INCISIONI : A Molfetta presso il Fashion District

Luigi Marcon è nato ai Piai di Tarzo (TV) 1938. Apprende l’arte d’incidere a Venezia, prima all’Istituto Statale d’Arte, e in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Dal 1960 partecipa a molte rassegne di grafica nazionali ed internazionali conseguendo vari riconoscimenti; allestisce numerose personali in Italia e all’estero.  Da molti anni si dedica pure all’insegnamento della calcografia mediante corsi teorico-pratici in varie città del Veneto. Opera ed espone in permanenza a Vittorio Veneto, Saletta della Grafica e laboratorio d'incisione in Via Manin, 39. Sono spesso ospiti della galleria noti artisti incisori atti a proporre tecniche ed espressioni diverse. Nella sua principale attività di incisore, oltre che pittore, ha realizzato con le tecniche calcografiche oltre 3000 matrici. Ne esegue personalmente la stampa con torchio a stella, normalmente in venti esemplari e ne biffa la matrice a tiratura ultimata. Fino all'8 maggio 2009 l'artista Luigi Marco

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di