Passa ai contenuti principali

Ivan Tozzo e Ivone Amaral e “L'incontro” nella Ex Chiesa di San Giulio a Cassano Magnago.

Sarà inaugurata sabato 16 ottobre, alle 16.00, nella Ex Chiesa di San Giulio a Cassano Magnago, l'esposizione di Ivan Tozzo e Ivone Amaral.

Il titolo stesso della mostra, “L'incontro”, rivela la forte affinità che i due artisti hanno scoperto al di là della differenza, apparentemente inconciliabile, delle tecniche in cui sono specializzati. 

Seguendo un percorso insolito che si snoda tra mosaici e delicate opere su carta, sculture e disegni a china, visioni fantastiche di un futuro possibile e geometrie ispirate ai Mandala, ironici riferimenti neopop e complessi decori floreali, il visitatore potrà sperimentare quel fine gioco intellettuale che porta a ricercare, oltre l'apparenza, tutta una serie di rimandi grafici, stilistici e simbolici che nascono da un immaginario comune e condiviso. Dal dialogo serrato tra i due protagonisti ha preso vita persino un'opera a quattro mani, che non solo racchiude gli esiti migliori di un confronto costruttivo tra i due interlocutori, ma sembra anche porsi come un punto di passaggio rilevante nel percorso artistico di entrambi. Analogie e assonanze nulla tolgono, comunque, alla chiara riconoscibilità dei due percorsi distinti, che proprio dall'accostamento assumono contorni ancora più definiti e si manifestano in tutta la loro originalità.

Ivan Tozzo, artista poliedrico e mosaicista, ama realizzare opere bidimensionali e tridimensionali di grande formato, prevalentemente di matrice astratta, impiegando sia tessere musive sia materiali di recupero. La forza attrattiva delle sue composizioni risiede nel fascino ancestrale di simbologie complesse raccontate attraverso dettagli minuti da apprezzare centimetro per centimetro, in un crescendo di stupore e meraviglia per la ricontestualizzazione insolita, straniante eppure armoniosa, di piccoli utensili come viti, bulloni, chiodi, scampoli di tessuto, frammenti di carta stampata, tubetti di colore. Oggetti ritenuti ormai inutili, rinvenuti dal fondo di un cassetto, tra gli scarti della produzione industriale oppure cercati e recuperati in discarica.

La sua poetica ha un'impronta fortemente concettuale, porta a riflettere sulla relazione tra il singolo e la collettività, in un ottica che da funzionale diventa spirituale. L'esigenza di raccontarsi lo porta a spaziare tra le discipline, riproponendo l'iconografia dei mosaici nei lavori su carta, illustrazioni a china e a matita, per lo più in bianco e nero, che prendendo spunto da pochi elementi essenziali progressivamente sviluppano atmosfere surreali e fantastiche.

Ivone Amaral si dedica invece ad una ricerca che, partendo dalla raffigurazione del Mandala, è diventata via via sempre più libera e spontanea, arricchendosi di dettagli personali estranei alla tradizione orientale.

Colpiscono, nella serie di lavori su carta di piccole e grandi dimensioni, la raffinatezza tecnica del disegno, la pulizia formale e l’armonioso bilanciamento dei toni ottenuto dall’accostamento di campiture piene e vuote, alternate con grazia e maestria creando un ritmo visivo brillante e imprevedibile. Persino nei Mandala a pianta centrale, apparentemente statici, l’occhio dell’osservatore può provare piacere nel percorrere direzioni diverse, seguendo ora un movimento radiale ora un movimento lineare, creando in questo modo una propria visione interiore che segue il libero corso dei pensieri. 

In altre opere, sempre di stampo geometrico ma non necessariamente circolari, Ivone Amaral si concentra sulla sperimentazione intorno ai volumi, alle forme e ai colori. In questi lavori estremamente personali compaiono anche interessanti forme fitomorfe, per lo più somiglianti a fiori e foglie, originate dalla fantasia e disposte secondo un gusto che è maturo e consapevole, per quanto istintivo.


IVAN TOZZO 

Artista e mosaicista, Ivan Tozzo si specializza nell’arte musiva presso la Scuola Mosaicisti del Friuli dove apprende i segreti di un mestiere che svolge da molti anni, con abilità e passione, nel suo laboratorio di Mornago (Va). Attratto da tutto ciò che è contemporaneo e innovativo, ama reinterpretare la tradizione alla luce della sensibilità moderna, sperimentando tecniche originali che conducono ad esiti inaspettati e sorprendenti, armoniosi nella forma e suggestivi per la forte valenza simbolica.   

Spesso torna al disegno e alla grafica per esprimere e raccontare il proprio immaginario, per non dimenticare le tecniche acquisite al Liceo Artistico.

Numerose le mostre collettive e personali e le collaborazioni con artisti e studenti.

Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private.


IVONE AMARAL 

Vive in Italia da molti anni ma è nata in Angola, in una famiglia portoghese. Ancora bambina, torna in Portogallo e rivela subito spiccate attitudini artistiche. A Lisbona frequenta la “Escola de Artes decorativas Antonio Arroio”, dopodiché si dedica alla fotografia. 

Le tante esperienze di vita sono confluite in uno stile artistico che ha saputo rielaborare, in maniera autonoma e personale, le suggestioni delle culture con cui è entrata in contatto: quella occidentale, quella africana e tutto ciò che riguarda l'etnico, dalla sua simbologia alla sua bellezza, per lei fonte continua di ispirazione.

Nel 2018, nella Ex Chiesa di San Giulio di Cassano Magnago, ha tenuto la personale “A mano libera, disegno grafico”.


“L'incontro” - Mostra di Ivan Tozzo e Ivone Amaral

A cura di Emanuela Rindi

INAUGURAZIONE: SABATO 16 ottobre, ore 16.00

Dal 16 al 31 ottobre 2021

Ex Chiesa di San Giulio 

Via San Giulio 128, Cassano Magnago (VA)

Orari: sabato e domenica 14.00 – 18.30


Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

LUIGI MARCON E LE SUE INCISIONI : A Molfetta presso il Fashion District

Luigi Marcon è nato ai Piai di Tarzo (TV) 1938. Apprende l’arte d’incidere a Venezia, prima all’Istituto Statale d’Arte, e in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Dal 1960 partecipa a molte rassegne di grafica nazionali ed internazionali conseguendo vari riconoscimenti; allestisce numerose personali in Italia e all’estero.  Da molti anni si dedica pure all’insegnamento della calcografia mediante corsi teorico-pratici in varie città del Veneto. Opera ed espone in permanenza a Vittorio Veneto, Saletta della Grafica e laboratorio d'incisione in Via Manin, 39. Sono spesso ospiti della galleria noti artisti incisori atti a proporre tecniche ed espressioni diverse. Nella sua principale attività di incisore, oltre che pittore, ha realizzato con le tecniche calcografiche oltre 3000 matrici. Ne esegue personalmente la stampa con torchio a stella, normalmente in venti esemplari e ne biffa la matrice a tiratura ultimata. Fino all'8 maggio 2009 l'artista Luigi Marco

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di