Passa ai contenuti principali

Marta Sesana - Bassa Marea

Bassa marea” è la mostra personale di Marta Sesana (1981) al 25 ottobre al 21 novembre 2021 presso Dimora Artica  - Milano, Via Dolomiti, 11 -  che raccoglie una serie recente di lavori dell’artista ispirati all’ambiente marino. La mostra è accompagnata da un testo di Deborah Maggiolo (1994)


"Cosa significa dare forma a una visione? Bassa marea, esposizione personale di Marta Sesana (Merate, 1981), è un inno alla libertà creativa e alla potenza comunicativa del colore, materia prima tramite cui l’artista plasma mondi al confine fra dimensione immaginifica e realtà fenomenica. Lavorando sulla figurazione in modo inedito, fra resa oggettiva e creatività visionaria, le opere di Sesana hanno il potenziale di tratteggiare storie di un mondo alternativo. La narrazione costruita intorno all’universo oceanico si fa pretesto per auspicare una diversa disposizione verso l’ecosistema che abitiamo e che ci abita. Prendendo corpo in una serie di partiture visive, come brani di un racconto, le opere in mostra invitano a soffermarsi e scrutare. Aprendosi come scorci su un ambiente altro, racchiudono i dettagli di un paesaggio marino immaginario, popolato da sirene, subacquei, pinguini e da una vasta gamma di pesci variopinti. Nella loro frammentarietà costitutiva, queste prospettive parziali richiamano le fasi del processo percettivo stesso, sollecitato da un’interazione di soggetti, oggetti e dimensioni sensoriali e spazio-temporali molteplici. Risultanti di una stimolazione ottica aleatoria o di una riattivazione mnemonica soggettiva, le visioni di Sesana, desiderose di essere tradotte in materia pittorica, fanno appello alla necessità di essere liberate. 

L’immagine iniziale, indispensabile a ispirare la successiva progettualità dell’artista, è così sempre trasfigurata in un diverso grado di realtà. Il lavoro di Sesana è generativo di micro e macro cosmi in un ininterrotto dialogo con il colore: protagonista di scenari abitati da differenti creature – insieme umane e non umane – ne qualifica l’intensità atmosferica, e, caricandosi di tonalità fredde e di cromie squillanti, a tratti stridenti, sottolinea la presenza di un contenuto dichiaratamente estraneo a un’ordinaria esperienza delle cose. Convenzioni di senso e abitudini percettive sono tradite in favore di una libera sperimentazione creativa. In un gioco di calibrati chiaroscuri e in un attento studio della profondità prospettica, Sesana plasma figure dalla forte valenza plastica, conferendovi una tridimensionalità di carattere quasi scultoreo grazie alla densità del colore, che si fa pasta modellabile. Soggetti spiccatamente connotati e a tratti antropomorfi, assemblaggi di elementi umani, animali e fantastici, danno origine alla personale mitologia dell’artista, stagliandosi sullo sfondo della scena come i personaggi di una storia pronta a essere narrata. I dipinti in mostra ripropongono l’esperienza di osservazione ravvicinata, vissuta in prima persona da Sesana, nella visita ad acquari e giardini zoologici. Nati da un desiderio di infinito e da una necessità di spaziare, i lavori rielaborano il sogno di un più diretto contatto con l’ambiente acquatico, vagheggiando sulla possibilità di esplorazione sottomarina. Il fenomeno della bassa marea crea le circostanze favorevoli affinché l’incontro si verifichi, consentendo di interagire con le popolazioni abissali in condizioni inconsuete di visibilità. 

Laddove qualcosa emerge, rendendosi manifesto alla visione, diviene plausibile anche un atteggiamento di interesse e premura: Bassa marea riporta a galla entità di cui si era sbiadito il ricordo, facendole riaffiorare, presenze vivide, alla coscienza. L’acqua, origine di tutte le forme biotiche conosciute, rigenera il legame con l’infinito e l’infinitesimale, rinnovando la consapevolezza umana di appartenere a un’ecologia più grande e complessa di parentele. L’oceano diventa lo spazio, al tempo stesso familiare e recondito, in cui innestare la speculazione fantastica di un altrove e di un altrimenti possibili. Ricalcando la ciclicità del flusso e riflusso oceanico, che è lo stesso eterno ritorno dello spirito vivente che anima il mondo, la marea culla l’esistenza cosmica in un continuo gioco di equilibri e asimmetrie, di acquisizioni e perdite, di tentativi e disfatte. Nelle dinamiche di questa stessa sfida confluisce altresì il processo artistico: situandosi al confine fra intenzionalità e aleatorietà, alla ricerca di un’armonia cromatica e compositiva, insegue un equilibrio che, per quanto fugace e precario, possa fissare visioni fulminee capaci di aprire a ipotesi ulteriori. Painting is a way not just of seeing but also of making our world […] is a way of understanding the world. Tony Godfrey, “Painting today”, Phaidon, 2009 (p.7)"  - Deborah Maggiolo


Marta Sesana - Bassa Marea

Dal 25 ottobre al 21 novembre 2021

DIMORA ARTICA

Milano, Via Dolomiti, 11, (Milano)


Orario di apertura

Lunedì, Martedì, Venerdì, Sabato, Domenica h 16.00 – 20.00


Inaugurazione

25 ottobre 2021, Opening 25 Ottobre h. 18.00 – 21.30

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di

RI-TRATTI di Peppe Di Giuli

La Galleria Carte Scoperte , situata via Pietro Maroncelli 14, inaugura il 2 luglio 2015, dalle ore 18,00 alle ore 21,30, una mostra dedicata all’ultima produzione di Peppe Di Giuli , artista Umbro e Milanese d’adozione, vincitore di due Compassi d’Oro . La Mostra durerà sino al 16/07/2015 e saranno esposte le firme di alcuni grandi Futuristi: Peppe Di Giuli propone un nuovo modo di penetrare nelle fisionomie operative dei grandi Artisti: un’interpretazione personale delle firme degli stessi.  Opere uniche in legno laccato che oltre a riprendere fedelmente il segno degli Artisti hanno l’interpretazione personale di Di Giuli che rende le firme vere e proprie sculture: plastiche, sinuose, sensuali. La scelta, di dedicare ai grandi del Futurismo una mostra, dell’artista prima e del gallerista poi, è stata dettata dalla stessa spinta emozionale che è quella di rendere omaggio ma soprattutto giustizia ad un movimento, per noi il più importante del novecento, che per mere ragioni poli