Passa ai contenuti principali

Samuele Gabai, un immaginario dipinto


Questa mostra presenta una visione analitica dell’opera di Samuele Gabai (Ligornetto, 1949), artista che ha saputo misurarsi con diverse discipline, dalla pittura all’incisione, dalla scultura alla grafica, ai libri d’artista. Affascinato inizialmente dall’osservazione della natura come forza primordiale e generativa, entro i parametri del naturalismo lombardo, Gabai approda poi a una fase più astratta, dove il rapporto tra paesaggio e figura è indirizzato a un’indagine intima e spirituale. Le forme di rocce, alberi, monti e boschi della sua valle, la Valle di Muggio in Ticino, divengono metafore della vicenda umana, dove la presenza figurale risulta precaria, sfuggente. Nelle prove successive si riaffermano elementi del paesaggio e la tavolozza si fa più chiara e ricca di luce. 

L'interesse per la letteratura porta Gabai a collaborare con illustri scrittori e poeti. Il risultato sono diverse opere calcografiche e libri d’artista, dove le sue incisioni, acqueforti o acquetinte affiancano testi di poeti, filosofi e scrittori, tra cui Giovanni Testori, Silvana Lattmann, Mario Luzi, Leopoldo Lonati, Gilberto Isella, Dieter Schlesak e Marco Maggi. La produzione più recente è quella delle pubblicazioni bibliofile dei “Quaderni”, che in quattro serie di volumi (2017, 2018, 2020 e 2022) ha visto riuniti attorno a Gabai contributi poetici o filosofici di Sergio Givone, Marco Ceriani, Fabio Pusterla, Antonella Anedda, Franca Grisoni, Alberto Nessi, Antonio Rossi, Anna Ruchat, Enrico Testa, Renato Giovannoli e Marie Noël.

In mostra sono esposte una sessantina di opere pittoriche e raffinate espressioni grafiche, nonché piccole sculture chiamate Semiminime, secondo le aree tematiche coltivate dall’autore: Matres Matutae, Donne della Bibbia, Strane Presenze, Crape e Grumi, Selve, Cieli. Una sezione specifica è dedicata alla grafica e ai libri d’artista di Gabai.


Samuele Gabai, dopo essersi diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera nel 1973, ha approfondito la conoscenza del mosaico e dell’affresco alla Scuola di Arti applicate del Castello Sforzesco di Milano. Dal 1975 vive a Campora, frazione di Castel San Pietro in Valle di Muggio, e ha il suo atelier a Vacallo, pur mantenendo frequenti contatti con la vita culturale e artistica milanese e internazionale. In questi decenni è stato protagonista di numerose mostre personali e collettive, in Svizzera e all’estero, in particolare in Italia, Germania e Francia. Le sue opere grafiche sono conservate in prestigiose sedi, tra cui la Biblioteca Ambrosiana di Milano, la Biblioteca Nazionale Svizzera di Berna, la Collezione d’arte della Confederazione svizzera, la Graphische Sammlung del Politecnico federale di Zurigo, il MASI Lugano e l’Archivio del CIAG, Centro Internazionale d’Arte e Grafica di Chiasso. Scarica l'invito

 

 

Samuele Gabai, un immaginario dipinto 

sabato 24 maggio 2025, ore 18.00

Spazio Officina 


Saluti istituzionali: 

Bruno Arrigoni

Sindaco e Capodicastero Attività culturali, Chiasso 


Alessia Ponti

Sindaco di Castel San Pietro 


Interventi di: 


Renato Giovannoli

Filosofo e semiologo della cultura, co-curatore 


Nicoletta Ossanna Cavadini

Direttrice m.a.x. museo e Spazio Officina, co-curatrice 


Samuele Gabai

Artista 


Saranno presenti i poeti:

Marco Ceriani

Alberto Nessi

Enrico Testa Aperitivo ore 19.00


Periodo espositivo

25 maggio – 13 luglio 2025

martedì – venerdì 14.00–18.00 

sabato – domenica 10.00–12.00 e 14.00–18.00 

lunedì chiuso

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

RI-TRATTI di Peppe Di Giuli

La Galleria Carte Scoperte , situata via Pietro Maroncelli 14, inaugura il 2 luglio 2015, dalle ore 18,00 alle ore 21,30, una mostra dedicata all’ultima produzione di Peppe Di Giuli , artista Umbro e Milanese d’adozione, vincitore di due Compassi d’Oro . La Mostra durerà sino al 16/07/2015 e saranno esposte le firme di alcuni grandi Futuristi: Peppe Di Giuli propone un nuovo modo di penetrare nelle fisionomie operative dei grandi Artisti: un’interpretazione personale delle firme degli stessi.  Opere uniche in legno laccato che oltre a riprendere fedelmente il segno degli Artisti hanno l’interpretazione personale di Di Giuli che rende le firme vere e proprie sculture: plastiche, sinuose, sensuali. La scelta, di dedicare ai grandi del Futurismo una mostra, dell’artista prima e del gallerista poi, è stata dettata dalla stessa spinta emozionale che è quella di rendere omaggio ma soprattutto giustizia ad un movimento, per noi il più importante del novecento, che per mere ragioni ...

San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento.

E' in corso - e fino all' 8 marzo 2015 - presso il Castello di Miradolo (immerso in uno dei più lussureggianti parchi romantici del Piemonte, ai piedi delle colline di Pinerolo, all’imbocco della Val Chisone e della Val Pellice) la mostra " San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento. " dedicata a San Sebastiano , promossa dalla Fondazione Cosso e curata da Vittorio Sgarbi con la collaborazione di Antonio D’Amico . La mostra offre un interessante excursus in quasi tre secoli, un percorso che dalla seconda metà del Quattrocento giunge agli albori del Settecento, contemplando assoluti capolavori: Tutto l'allestimento è in penombra e i dipinti sembrano accarezzati da morbide luci...L'emozione è tanta, accentuata dal sottofondo musicale , scritta da Debussy per Le Martyre de Saint- Sebastien di D'Annunzio )...si inizia con Andrea della Robbia che modella l’anatomia del giovane Sebastiano con grande raffinatezza, levigan...