Nella mattinata dell’11 maggio, grazie all’intervento urbano di Salvatore Iacono, gallerista/attivista e fondatore di Ischia Street Art, discussa anti-galleria underground sita nel cuore dell’isola, Street Art File Print esce dalle pareti della gallery per invadere il centro abitato. Salvatore compie un atto sul filo dell’illegalità, attuando la sua performance con una semplice colla da manifesti e attaccando un poster dell’artista Biodpi (Fabio Della Ratta) dal titolo “Hunters” (Cacciatori), raffigurante due primati con mascherine e una busta della spesa col marchio della nota catena di supermercati Decò.
Un atto simbolico spiazzante e up to date, la denuncia dell’eccesso di consumo e dell’iperproduttività della nostra società che, per un controsenso, si involve e mostra tutte le caratteristiche della sua primitività: il compratore è diventato il nuovo cacciatore/raccoglitore contemporaneo che può essere equiparato a quello delle arcaiche popolazioni che non praticavano alcuna forma di agricoltura e di allevamento e che quindi non avevano economie produttive in senso stretto ma di acquisizione o di prelievo.
L’intervento fa parte di Street Art File Print, progetto nato dall’emergenza Covid19 che ha decretato la paralisi di ogni attività riguardante le arti, la musica e lo spettacolo. Anche Ischia Street Art ha dovuto bloccare la programmazione di tutti gli eventi tesi a riqualificare alcune superfici murali in vari comuni dell'isola, ma anche le visite ed i contatti personali in galleria.
Street Art File Print consiste nel documentare video-fotograficamente l’affissione in diretta che avviene in galleria, dei poster delle opere inviate dagli artisti e riprodotte da file in alta risoluzione. E lo stesso gallerista/antigallerista diventa protagonista documentando l'atto espositivo, registrato e utilizzato come un happening, al fine di recuperare il senso di una comunicazione immediata e diretta, di una fresca estemporaneità.
Street Art File Print si pone come un atto di ribellione intellettuale, come strumento di comunicazione espressiva, definitivo dallo stesso Salvatore Iacono "iconoclasta, dissacrante e provocatorio” al quale possono accedere tutti quegli artisti urbani, illustratori, creativi, designer, writers, street artist, in linea con i temi d'impatto sociale che sono il fermento vitale di Ischia Street Art. Unica regola: libertà assoluta alla creatività ed al messaggio sociale degli artisti senza vincoli di mercato, senza che ci sia dietro un sistema clientelare, curatela, vincoli contrattuali tra galleria ed artisti.
La semplicità, la versatilità e la velocità di realizzazione di questo progetto che richiede costi esigui e si adatta ancor più all’emergenza Covid19 ed alla conseguente recessione economica, ha subito catturato l'attenzione degli artisti, in particolare degli street artist che hanno accusato ancor più duramente le restrizioni di ogni libertà, perché costretti a reprimere ogni impulso alla comunicazione diretta con persone e spazi urbani.
Nel giro di pochi giorni gli artisti hanno cominciato a spedire i loro file dando vita alle prime "non-mostre", ovvero “affissioni” in cui il gallerista, sollevato da un ruolo impostogli da un’ormai vetusta tradizione, assume il ruolo attivo di agente, procuratore, ambasciatore, messo dell’artista compiendo l'atto, a sua volta creativo, quello dell’affissione”, che trasmette e rivitalizza il messaggio artistico e sociale. Questo speciale rapporto che viene ad innescarsi tra artista e gallerista e pubblico, unico prima d’ora nella storia dell’arte, diventa alleanza morale ed assume, addirittura, un significato simbolico e spirituale.
Street Art File Print di Ischia Street Art è diventato in pochi giorni una novità di rilievo internazionale, una boccata d’ossigeno nel marasma delle proposte, un esperimento unico nel suo genere e rispondente all'attuale situazione mondiale per la brevità dei tempi di realizzazione e per i costi minimi. Nonostante la frenata ed il blocco totale che il Covid19 ha inferto all'umanità, l’arte e la creatività non smettono di pulsare e di far sentire la propria voce anche grazie ad una semplice ed effervescente idea tutta italiana, anzi ischitana, quella di Salvatore Iacono che ha creato nei vicoli saraceni di Forio una fucina di energia creativa ed un punto di riferimento importante per il mondo dell'arte contemporanea.
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