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Arte Povera al MAMbo: un'occasione per discutere

Intervista a Massimiliano Gioni. PARASIMPATICO - Pipilotti Rist
Autore: Antonello Tolve

Un nuovo evento della Fondazione Nicola Trussardi

La Fondazione Nicola Trussardi mette a segno un nuovo avvincente incontro dedicato, questa volta, a Pipilotti Rist. Con Parasimpatico – questo il titolo scelto per la sua prima personale italiana curata da Massimiliano Gioni negli spazi del Cinema Manzoni – l’artista fa i conti con un principio di natura miocinetica per tarare lo sguardo al di là della realtà e catapultare lo spettatore all’interno di una visione effervescente. Di un corpus linguistico che ripercorre il passato per farsi pulsante presente. Vai all'articolo



G.randi N.uclei A.rte M.oderna alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma fino al 23 ottobre 2011
Autore: Valeria Santoleri

Ha avuto inizio lo scorso febbraio e si concluderà il prossimo 23 ottobre l’iniziativa articolata in due grandi rassegne, promossa dalla GNAM e curata da Massimo Minnini, che ha visto l’esposizione completa di alcuni grandi nuclei monografici conservati presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. Si tratta di opere che non hanno trovato spazio nell’esposizione permanente del Museo, dipinti e sculture, ma anche libri, oggetti appartenuti agli artisti, arazzi, disegni e stampe, che documentano, attraverso una retrospettiva allargata sull’attività dei protagonisti, momenti emblematici dell’arte italiana del Novecento. Vai all'articolo



MAMbo. Arte Povera, un'occasione di discussione
Autore: Fulvio Chimento

La mostra presentata al MAMbo, dal titolo “Arte Povera 1968”, curata da Germano Celant e Gianfranco Maraniello, trae spunto da una delle prime esposizioni sull'argomento tenutasi proprio a Bologna, alla Galleria de’ Foscherari, nel febbraio 1968. L'evento partecipa al grande progetto condiviso da diverse realtà museali italiane che propongono un'interpretazione storica di quel che nasce con il rifiuto dei saperi istituzionali e che, secondo alcuni critici, costituisce con il Futurismo il movimento artistico nazionale più importante e influente del Novecento. Nel contesto di un progetto di così ampio respiro, il MAMbo offre una peculiare lettura delle origini dell’Arte Povera e dello specifico filone legato all’editoria storica e attuale. Vai all'articolo




MAGA. In un museo in provincia di Varese accadono cose impossibili
Autore: Laura Orlandi

Al MAGA di Gallarate è in corso la mostra When the impossible Happens, una collettiva che mescola linguaggi contemporanei dando vita a espressioni estetiche fuori dal comune. Comunicazione e interazione. Gli artisti proposti dialogano con il pubblico con espedienti via via diversi. Dalla performance vera e propria che ha caratterizzato il festival Performazioni (nell’ambito di TEC ART ECO # 03) che ha fornito materiale per quest’esposizione, alla documentazione video, audio, materica, di situazioni proposte in altri luoghi. Stupore e dubbio si accavallano all’impatto con le opere (e gli oggetti) esposte. Non è tanto la piacevolezza estetica quanto l’emozione e la sorpresa ad accompagnare il fruitore nella visita. La curiosità continua dall’inizio alla fine, e un ricco apparato documentario aiuta a risolvere le domande di chi si trova naturalmente spaesato tra stoffe, suoni, monitor e giacche sospese che chiedono di “attaccare bottone”. Vai all'articolo



Josef Albers alla Galleria Civica - Palazzo Santa Margherita
Autore: Gaia Fattorini

Gli occhi del poeta, lo spirito del filosofo, le mani dell’artigiano. L’arte di Josef Albers te la trovi intorno, ti avvolge, è quasi come se la potessi non solo toccare, ma anche utilizzare. Ed alla galleria civica di Modena, in una mostra curata dal direttore Marco Pierini, che sarà aperta fino all’8 gennaio, sono protagonisti la razionalità dei sogni e la poesia dei materiali di questo artista con radici talmente solide, da non aver paura di esplorare i materiali più disparati. Vai all'articolo



Paris. ENRICO CASTELLANI - Retrospettiva da Tornabuoni Art
Autore: Martina Favali

Enrico Castellani si appropria dello spazio Tornabuoni Art, Parigi. In mostra una retrospettiva che ripercorre il lavoro dell’artista dagli anni sessanta fino ad oggi. Ad attrarre immediatamente lo sguardo è Dittico rosso, datato 1963, portavoce del nuovo linguaggio visivo codificato da Castellani già dal ‘59, anno in cui realizza la prima superficie in rilievo, monocroma ed “estroflessa”. I chiodi piantati sul retro della tela, consentono l’esposizione verso l’esterno di alcune zone e l’apparente depressione delle altre non trattate. Lo spazio espanso di Castellani accoglie così luce ed ombra, concavità e convessità, positivo e negativo insieme, è il risultato compiuto di una ricerca o, come dirà l’artista stesso, di un “bisogno di assoluto”. La necessità porta Castellani a pensare “il possesso di un'entità elementare, linea, ritmo indefinitamente ripetibile, superficie monocroma” come indispensabile “per dare alle opere stesse concretezza di infinito […]”. Vai all'articolo

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LUIGI MARCON E LE SUE INCISIONI : A Molfetta presso il Fashion District

Luigi Marcon è nato ai Piai di Tarzo (TV) 1938. Apprende l’arte d’incidere a Venezia, prima all’Istituto Statale d’Arte, e in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Dal 1960 partecipa a molte rassegne di grafica nazionali ed internazionali conseguendo vari riconoscimenti; allestisce numerose personali in Italia e all’estero.  Da molti anni si dedica pure all’insegnamento della calcografia mediante corsi teorico-pratici in varie città del Veneto. Opera ed espone in permanenza a Vittorio Veneto, Saletta della Grafica e laboratorio d'incisione in Via Manin, 39. Sono spesso ospiti della galleria noti artisti incisori atti a proporre tecniche ed espressioni diverse. Nella sua principale attività di incisore, oltre che pittore, ha realizzato con le tecniche calcografiche oltre 3000 matrici. Ne esegue personalmente la stampa con torchio a stella, normalmente in venti esemplari e ne biffa la matrice a tiratura ultimata. Fino all'8 maggio 2009 l'artista Luigi Marco

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di