Passa ai contenuti principali

Inner Geometry alle Officine Saffi

Officine Saffi inaugura la stagione espositiva con "Inner Geometry", la prima mostra personale di Irina Razumovskaya dal 25 settembre al 26 ottobre 2018 in galleria.

Irina Razumovskaya nasce a Leningrado, in URSS, nel 1990. Pur se troppo giovane per appartenere alla generazione della Ostalgia, la ventisettenne scultrice sembra subirne un fascino discreto. L’attrazione per una bellezza non comune, per l’inatteso, la portano a descrivere nelle sue opere i profili essenziali di oggetti domestici, di parti di macchinari, o ancora dettagli di edifici con tutte le loro possibili sfumature di granulosità. Nella sua prima personale milanese intitolata Inner Geometry, Irina Razumovskaya presenta un corpus di nuovi lavori in ceramica che arricchiscono la sua riflessione sul tema del deperimento della materia, cercando di far emergere i sottili legami emozionali che pervadono la sua pratica artistica volutamente anti narrativa. «Sperimento molto con le superfici - dice l’artista - nell’intento di riprodurre l’invecchiamento delle strutture architettoniche, evocando la sensazione di strati di vernice scrostata o della pietra che si sgretola lentamente». 

Proprio per rafforzare il legame concettuale con l’architettura, sperimenta materiali per lei nuovi come il cemento; nella serie Construct combina forme in ceramica sabbiata con superfici in calcestruzzo, creando una tavolozza monocroma di grigio. In questo lavoro riecheggia l’intima impressione che si può avere di un paesaggio urbano «quando questo muta in un'esperienza tangibile grazie alla stratificazione di dettagli e sfumature».

Con Inner Geometry, Irina Razumovskaya colleziona immaginari reperti provenienti da oniriche rovine contemporanee, edificate su visione di forme e simboli inconsci, ribadendo così la sua ferma convinzione che il lirismo consista più nel celare che nello svelare e che l’arte trovi la sua massima espressione “tra le linee” di una poesia, tra le crepe della ceramica, nel mistero, nel suo pieno senso etimologico di ciò che non deve - o non dovrebbe - essere rilevato." - Estratto dal testo critico di Fabrizio Meris



IRINA RAZUMOVSKAYA
Irina Razumovskaya nasce nel 1990 a Leningrado, URSS (poi San Pietroburgo). All'età di cinque anni entra nella Kustodiev Art School e da allora non ha mai smesso di dedicarsi all'arte. Nel 2008 si iscrive al dipartimento di Fine Art Ceramic and Glass della State Academy of Art and Design e partecipa all’Hermitage Museum Lecture Art Program. Irina si diploma al prestigioso Royal College of Art di Londra nel 2017 e nel frattempo ha vinto diverse residenze in Cina, Germania, Spagna, Svizzera, USA, Ungheria e Taiwan. Irina è rappresentata da diverse gallerie internazionali e le sue opere sono esposte al Design Museum di Londra in occasione del Loewe Craft Prize 2018, a Chatsworth House, all’Yingge Ceramics Museum di Taiwan e all’Icheon World Ceramic Center in Corea e presso il Modern Art Museum di Yerevan, Armenia.

OFFICINE SAFFI
Officine Saffi è un centro di ricerca specializzato nella ceramica contemporanea. Il progetto comprende la Galleria che organizza e promuove mostre personali e collettive di artisti contemporanei e maestri del passato. Il Laboratorio dove vengono organizzati corsi e workshop, oltre ad accogliere produzioni di artisti e designer, le Residenze d’artista e la Casa Editrice che pubblica cataloghi d’arte e la rivista trimestrale Fragile. Completa il progetto il concorso biennale Open to Art, dedicato alla ceramica contemporanea d'arte e di design.



Irina Razumovskaya - Inner Geometry
OFFICINE SAFFI
Milano - dal 25 settembre al 26 ottobre 2018
Via Aurelio Saffi 7 (20123)
info@officinesaffi.com
www.officinesaffi.com

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

LUIGI MARCON E LE SUE INCISIONI : A Molfetta presso il Fashion District

Luigi Marcon è nato ai Piai di Tarzo (TV) 1938. Apprende l’arte d’incidere a Venezia, prima all’Istituto Statale d’Arte, e in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Dal 1960 partecipa a molte rassegne di grafica nazionali ed internazionali conseguendo vari riconoscimenti; allestisce numerose personali in Italia e all’estero.  Da molti anni si dedica pure all’insegnamento della calcografia mediante corsi teorico-pratici in varie città del Veneto. Opera ed espone in permanenza a Vittorio Veneto, Saletta della Grafica e laboratorio d'incisione in Via Manin, 39. Sono spesso ospiti della galleria noti artisti incisori atti a proporre tecniche ed espressioni diverse. Nella sua principale attività di incisore, oltre che pittore, ha realizzato con le tecniche calcografiche oltre 3000 matrici. Ne esegue personalmente la stampa con torchio a stella, normalmente in venti esemplari e ne biffa la matrice a tiratura ultimata. Fino all'8 maggio 2009 l'artista Luigi Marco

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di