Una monografia completa su Antonello da Messina, uno degli artisti più importanti della storia dell’arte occidentale
Antonello da Messina fu un artista eccelso e inconfondibile, considerato il più grande ritrattista del Quattrocento, autore di una traccia indelebile nella storia della pittura italiana. Giorgio Vasari lo racconta, nelle sue celeberrime Vite, come colui che carpì il segreto della pittura a olio a Jan van Eyck, e da Bruges lo portò nel Mediterraneo. Di Antonello restano purtroppo poche straordinarie opere, scampate a tragici avvenimenti naturali e all’incuria; quelle rimaste sono disperse in varie raccolte e musei fra Tirreno e Adriatico, oltre la Manica, di là dall’Atlantico.
Pubblicato in occasione della straordinaria mostra a lui dedicata a Palazzo Reale di Milano, il volume presenta l’intero corpus di opere del maestro messinese e costituisce un’occasione unica e speciale per entrare nel mondo di questo artista di fondamentale importanza per la comprensione dell’arte europea.
La monografia offre una lettura originale dell’opera di Antonello avvalendosi anche di occhi diversi da quelli degli storici dell’arte: ai saggi che introducono e offrono il taglio critico del catalogo dell’artista (con le intuizioni e letture di Giovan Battista Cavalcaselle a farci da guida nel catalogo di Antonello, lui che ne fu il moderno esegeta) e al contributo di uno storico, Renzo Villa, che ricostruisce la vicenda del siciliano collocandola nel suo tempo, si affiancano infatti i testi di cinque scrittori che raccontano l’opera prediletta dell’intero corpus antonelliano.
Ne scaturisce un mosaico del tutto insolito, che vede accanto Roberto Alajmo, Nicola Gardini, Jhumpa Lahiri, Giorgio Montefoschi ed Elisabetta Rasy. Ognuno con la sua scrittura, ognuno con una diversa impostazione ma tutti con una grande e comune passione: Antonello da Messina. Giovanni C.F. Villa, storico dell’arte, studioso di pittura veneta del Rinascimento e museologo, è professore di Storia dell’arte moderna e di Museologia e Critica d’arte all’Università degli Studi di Bergamo.
Milano
Palazzo Reale
21 febbraio 2 giugno 2019