Giovedì 20 gennaio 2022 apre al pubblico, nelle suggestive sale di Palazzo Vizzani a Bologna, Fuori Terra, mostra personale di Mattia Pajè a cura di Giovanni Rendina, promossa da Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e da Alchemilla, in collaborazione con Associazione BOCA e Gelateria Sogni di Ghiaccio. L'esposizione è parte del main program della decima edizione di ART CITY Bologna, il programma istituzionale di mostre, eventi e iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in concomitanza di Arte Fiera.
Fuori Terra è un gruppo scultoreo composto da figure umanoidi immerse in un ambiente installativo. Le sculture, modellate in resina bicomponente, sono organizzate in modo da formare diversi elementi aneddotici, leggibili come una cosmogonia creata dall’artista a partire da due alfabeti visivi: l'estetica new age e quella della televisione commerciale. Lo spazio nel quale sono installate è punteggiato da objet-trouvé, selezionati e dislocati dall’artista a seguito delle sue sperimentazioni su prodotti coinvolti nelle pratiche spirituali e pseudoscientifiche (con fini curativi, di crescita personale e di sviluppo di abilità paranormali), e di una serie di visite agli archivi televisivi che conservano allestimenti e scenografie. L’ambiente in cui gli oggetti sono inseriti è raccordato tramite l’utilizzo di argilla cruda che, applicata come isola di sostegno, permette ai nuclei scultorei di emergere da uno stesso indistinto strato grigio.
L’esposizione si sviluppa a partire dall’interesse dell’artista verso il concetto di verità. Il progetto volge uno sguardo particolare all’emersione di nuovi regimi di verità, rintracciabili a partire dai contenuti che popolano i social network, legati alla ripresa di tematiche “magiche” e teorie del complotto. Lo sgretolamento del fronte mainstream di informazione, che un tempo era animato principalmente da giornali e televisione, ha infatti lasciato posto sulle piattaforme online ad una molteplicità di teorie e forme di sapere esoteriche, spesso in antitesi rispetto al pensiero scientifico. Questo tipo di attenzione si incrocia con la pratica del disegno, che l’artista ha portato avanti durante i mesi di isolamento. La congiunzione che ne deriva, prende forma con l'opera installativa Fuori Terra, all’interno della quale l’artista presenta episodi mitici, riproducendo la pratica museale del diorama. Questa scelta espositiva è determinata dalla volontà di creare tensione tra l’aspetto educativo-scientifico e quello maggiormente legato all’intrattenimento. Il diorama, infatti, riproduce simbolicamente porzioni del mondo naturale sintetizzandone gli elementi e, pur ricalcando una prassi classificatoria e scientifica, presenta aspetti fortemente ludici e scenografici.
Palazzo Vizzani è un palazzo storico privato, uno degli edifici più significativi del Cinquecento bolognese, edificato fra il 1559 e il 1566 su iniziativa di Elisabetta Bianchini, vedova di Camillo Vizzani. Nel 1732 il cardinale Lambertini, arcivescovo di Bologna e futuro Papa Benedetto XIV, acquistò il palazzo per poi ampliarlo, fino a raggiungere la composizione attuale. Oggi, al suo interno ospita la sede di Alchemilla, associazione culturale che sostiene la ricerca, la sperimentazione e la produzione in ambito artistico, mettendo in relazione le figure professionali coinvolte, con particolare riguardo e cura verso i giovani talenti. Lo spazio di Alchemilla è pensato per ospitare artisti, curatori, performer e intellettuali, di passaggio o in residenza. Mattia Pajè. Fuori Terra A cura di: Giovanni Rendina Periodo: 20 gennaio | 20 febbraio 2022 Sede: Alchemilla | Palazzo Vizzani, via Santo Stefano 43, Bologna Promossa da: Istituzione Bologna Musei | MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna e Alchemilla In collaborazione con: Associazione BOCA e Gelateria Sogni di Ghiaccio Ingresso: libero contingentato durante ART CITY Bologna Orari: sabato e domenica, h 16-20. Su appuntamento da lunedì a venerdì Orari speciali per ART CITY Bologna (20-21-22-23 gennaio 2022): giovedì 20 gennaio, h 18-22 venerdì 21 gennaio, h 10-22 sabato 22 gennaio, h 10-22 domenica 23 gennaio, h 10-20 Informazioni: info@alchemilla43.it | www.alchemilla43.it Progetto grafico: Marco Casella
Ufficio stampa: Irene Guzman irenegzm@gmail.com | +39 349 1250956 |
Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC
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