Passa ai contenuti principali

L’osteria dei pittori alLa Nuova Pesa

 " “L’osteria dei pittori”, il titolo della mostra che oggi propone La Nuova Pesa, da un’idea di Roberto Gramiccia, prende volutamente a prestito quello del libro di Ugo Pirro. Questa piccola perla letteraria, attraverso le vicende, gli incontri e gli scontri, presso la trattoria romana dei Fratelli Menghi in via Flaminia, di artisti che esprimevano il meglio della ricerca estetica degli anni Cinquanta e Sessanta getta un cono di luce su un periodo irripetibile della storia dell’arte. Il re indiscusso di quella osteria – in realtà un vero e proprio cenacolo di raffinati intellettuali (non solo pittori) – era senza dubbio Mario Mafai. Ebbene, Mafai usava disegnare o dipingere sui tovaglioli e sulle tovaglie dei Menghi, imitato da altri artisti quasi sempre squattrinati, come Turcato Dorazio e Consagra, i quali spesso con quei tovaglioli pagavano pranzi e cene innaffiati da un pessimo bianco dei Castelli romani. In questo progetto, la trattoria dei fratelli Menghi e il libro di Pirro sono uno spunto per alludere a una realtà universale che ha trovato in Roma, e nella cultura meridiana cara ad Albert Camus, una patria ideale. Una realtà che rintraccia nella convivialità, nel piacere della tavola e nello stimolo a un confronto umano e umanistico mai stanco, il suo razionale. Un valore che il tempo in cui viviamo tende tristemente a disperdere. Sono cinquanta gli artisti, fra i migliori dell’attuale panorama, che hanno accettato di utilizzare dei semplici tovaglioli di stoffa per realizzare le proprie opere. L’insieme di esse fornirà la mise en scène di un cenacolo di artisti entro il quale ogni singolo tovagliolo può essere il simbolo di chi, mangiando bevendo parlando, magari progetta una rivoluzione che cambierà il mondo o inaugura una nuova Avanguardia artistica. Non pensiamo solo ai Menghi ma al Cabaret Voltaire di Zurigo, a Le Chat noir di Parigi, ai caffè Aragno e Greco nella Roma del primo – Novecento, al Jamaica di Milano, a Rosati, a Canova, al Bar della Pace, a Pommidoro. Oltre alla raccolta di “opere su tovagliolo”, ci saranno altre sorprese non di poco conto… Se siete curiosi, venite a trovarci."  

Artisti che hanno aderito: ANDREA ALFANI, AQUILANTI, BASSO, BULZATTI, CADEMARTORI, CALABRIA, CALIGNANO, CAPOGROSSO, CAPOROSSI, CECCOBELLI, CIUFFETELLI, COLAGROSSI, DESSI', DI STASIO, DORMINO, FILIPPETTA, FLORESCU, FUSJ, GALIZIA, GANDOLFI, GIRONDA, GROSSO, LEVINI, LIMONI, LOTITO, MAGNI, MODICA, MULAS, NALLI, NONNIS, NUNZIO, PADRONI, PALMIERI, PIETROSANTI, ROTIROTI, RUFFO, SALVATORI, SANNA, SARRA, SAVINI, SCHIRRIPA, SCOLAMIERO, SOLENDO, SISCIA, STUCKY, TURCO, VAINIO, VERRELLI


L’Osteria dei Pittori

Dal 04 gennaio al 25 febbraio 2022


La mostra sarà visitabile dal lunedì al venerdì nei seguenti orari: 10.00 – 13.30 / 16.00 – 19.30 

Gli ingressi saranno regolati e contingentati nel massimo rispetto delle vigenti regole: mascherine e green pass esibite all’ingresso. 


E' altresì possibile prenotare la visita ai seguenti contatti: 

Tel. 06 3610892 Mail. nuovapesa@farm.it 

La Nuova Pesa – Via del Corso, 530 – 00186 Roma 

www.nuovapesa.it

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

LUIGI MARCON E LE SUE INCISIONI : A Molfetta presso il Fashion District

Luigi Marcon è nato ai Piai di Tarzo (TV) 1938. Apprende l’arte d’incidere a Venezia, prima all’Istituto Statale d’Arte, e in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Dal 1960 partecipa a molte rassegne di grafica nazionali ed internazionali conseguendo vari riconoscimenti; allestisce numerose personali in Italia e all’estero.  Da molti anni si dedica pure all’insegnamento della calcografia mediante corsi teorico-pratici in varie città del Veneto. Opera ed espone in permanenza a Vittorio Veneto, Saletta della Grafica e laboratorio d'incisione in Via Manin, 39. Sono spesso ospiti della galleria noti artisti incisori atti a proporre tecniche ed espressioni diverse. Nella sua principale attività di incisore, oltre che pittore, ha realizzato con le tecniche calcografiche oltre 3000 matrici. Ne esegue personalmente la stampa con torchio a stella, normalmente in venti esemplari e ne biffa la matrice a tiratura ultimata. Fino all'8 maggio 2009 l'artista Luigi Marco

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di