Passa ai contenuti principali

Le sculture di Argenziano alla Galleria d' Arte Le Tracce di Genova.

"Terra e Pietre" - sculture di Argenziano
Galleria d' Arte Le Tracce
via San Bernardo 35R, Genova
 
"Terra e Pietre.
Dormono, sognano, scrutano curiose.
Fissate in un istante che non appartiene al tempo, sono in attesa le teste di Argenziano. Viandanti smarriti, bussole senza ago, orologi privi di lancette. Sono trappole per gli sguardi, generatori di interrogativi e si mostrano prive di capelli come fossero inutili abiti gettati a terra prima di fare l'amore: il cranio diventa uno spazio per raccontare, una tela tridimensionale.
 
Ed é l'amore per l'essenziale che dall'artista scaturisce prepotente. La testa é sintesi dell'uomo che ascolta, riflette, parla, mentre l'anima è una presenza che di volta in volta dimora in uno sguardo, è contenuta dentro un seme (simbolo arcaico di vita e crescita), è attorcigliata alle spire di rame che sguainate come fioretti acuminati, recidono spazi, difendono convinzioni.

Teste dagli occhi socchiusi come in equilibrio tra veglia e sonno che osservano di nascosto. Teste dagli occhi spalancati che guardano dentro spazi interiori. Teste ove é celato il sentiero che unisce bocca e orecchio, il labirinto misterioso che intrappola il suono, il custode dei lemmi, l'abisso ove regna il leviatano che divora la parola.

Quale misteriosa trasformazione subisce quando viene udita, elaborata e pronunciata? In quella brevissima distanza interiore cosa si appende alle sue curve, cosa la colora? Il sedimento che rimane é polvere di pensiero: il cibo preferito per gli interrogativi che abitano in noi.

Argenziano é arrivata qui dopo un percorso che ha radici nella scrittura, nella pittura, nell'architettura e nella fotografia. Nella scultura, che é narrazione di spazio e sentimenti, ha trovato il suo veicolo ideale dove può creare oggetti somiglianti alla sua anima. " - Gian Luca Munari

"Terra e Pietre" - sculture di Argenziano
Galleria d'Arte Le Tracce
via San Bernardo 35R, Genova

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

RI-TRATTI di Peppe Di Giuli

La Galleria Carte Scoperte , situata via Pietro Maroncelli 14, inaugura il 2 luglio 2015, dalle ore 18,00 alle ore 21,30, una mostra dedicata all’ultima produzione di Peppe Di Giuli , artista Umbro e Milanese d’adozione, vincitore di due Compassi d’Oro . La Mostra durerà sino al 16/07/2015 e saranno esposte le firme di alcuni grandi Futuristi: Peppe Di Giuli propone un nuovo modo di penetrare nelle fisionomie operative dei grandi Artisti: un’interpretazione personale delle firme degli stessi.  Opere uniche in legno laccato che oltre a riprendere fedelmente il segno degli Artisti hanno l’interpretazione personale di Di Giuli che rende le firme vere e proprie sculture: plastiche, sinuose, sensuali. La scelta, di dedicare ai grandi del Futurismo una mostra, dell’artista prima e del gallerista poi, è stata dettata dalla stessa spinta emozionale che è quella di rendere omaggio ma soprattutto giustizia ad un movimento, per noi il più importante del novecento, che per mere ragioni ...

San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento.

E' in corso - e fino all' 8 marzo 2015 - presso il Castello di Miradolo (immerso in uno dei più lussureggianti parchi romantici del Piemonte, ai piedi delle colline di Pinerolo, all’imbocco della Val Chisone e della Val Pellice) la mostra " San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento. " dedicata a San Sebastiano , promossa dalla Fondazione Cosso e curata da Vittorio Sgarbi con la collaborazione di Antonio D’Amico . La mostra offre un interessante excursus in quasi tre secoli, un percorso che dalla seconda metà del Quattrocento giunge agli albori del Settecento, contemplando assoluti capolavori: Tutto l'allestimento è in penombra e i dipinti sembrano accarezzati da morbide luci...L'emozione è tanta, accentuata dal sottofondo musicale , scritta da Debussy per Le Martyre de Saint- Sebastien di D'Annunzio )...si inizia con Andrea della Robbia che modella l’anatomia del giovane Sebastiano con grande raffinatezza, levigan...