Tobia Ravà. Codici trascendentali, Carpi, Darkroom SilmarArtGallery |
Un nutrito programma di eventi collaterali, tutti gratuiti, alle lezioni magistrali del festivalfilosofia2015 dal 18 al 20 settembre a Modena, Carpi, Sassuolo. Di seguito, tratti dal comunicato stampa ufficiale , riporto gli incipit delle mostre d'arte.
Sempre inquadrate in “regimi di storicità” , le dimensioni del tempo si configurano in modi plurali e complessi, dando vita a relazioni tra passato, presente e futuro talvolta sfasate e, in questa circolare sovrapposizione, sempre creative
Pittore per antonomasia del lavoro del tempo, di cui ha portato nello spazio dell’arte la tensione tra costruzione e cancellazione, permanenza e lacuna, memoria e oblìo, Franco Guerzoni esibisce in “Fueros” il lavoro della memoria sulla propria personale traiettoria di ricerca. Grandi lavori recenti sono accostati ad alcuni esiti appartenenti a cicli dei primi anni Settanta, una stagione dimenticata di vagabondaggi con Luigi Ghirri e come rimossa, che ritorna come i “fueros”, i resti riemersi di cui Freud ha fatto la teoria (Modena, Palazzo Santa Margherita, curatore: Pier Giovanni Castagnoli. Produzione: Galleria Civica di Modena e Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Con il sostegno di: Gruppo Hera).
Parallela alla mostra è la conversazione “Fueros e relitti” in cui Franco Guerzoni dialoga con il “suo” critico Pier Giovanni Castagnoli ricostruendo le traiettorie della propria opera (Modena, Palazzo Santa Margherita, Chiostro, sabato 19 settembre, ore 21,00).
Il dialogo con la pittura antica e con le reliquie del tempo è evidente anche in “Riprese”, la mostra che documenta il processo creativo di Carlo Mattioli, sempre filtrato attraverso il deposito della memoria immaginativa e persino affidato a interventi compositivi su superfici già segnate da una vita precedente: libri, carte, legni antichi usati come supporti per nuove immagini (Sassuolo, Palazzo Ducale di Sassuolo, Promossa da: Galleria Estense di Modena – Palazzo Ducale di Sassuolo e Comune di Sassuolo in collaborazione con lo Studio Museo Carlo Mattioli).
Analogo gesto è quello compiuto da Luigi Ontani nelle sue immersioni nella lunga durata dell’arte. La mostra “Extralibris. Libri d’artista e cataloghi” esibisce questa operazione quasi rituale, per cui ogni opera di Ontani è eseguita mediante un'esplicita citazione, un “d'après” di qualcosa d'altro, ma è, al contempo e inconfondibilmente, fatta “alla maniera di” Ontani, un unicum in cui soggetto e oggetto si confondono in maniera totalmente e giocosamente diversa, con interventi continui sui libri, sdrammatizzati da una calligrafia virtuosistica e decorativa (Modena, Palazzo dei Musei, produzione: Biblioteca Civica d’Arte Luigi Poletti).
In “Il manichino della storia. L’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura” emerge il modo in cui la critica e l’organizzazione del mercato hanno tentato di catturare un divenire accelerato che ostenta sempre il superamento di un movimento artistico sull’altro, quasi che l’arte non fosse che “la serva stagionale del nuovo”, il manichino a cui far indossare l’ultimo guardaroba alla moda. Con oltre 40 artisti e 90 opere, realizzate negli ultimi tre decenni, soprattutto in ambito newyorkese, la mostra kolossal testimonia la direzione niente affatto provinciale del collezionismo locale (Modena, Manifattura Tabacchi, a cura di Richard Milazzo. Produzione: Comune di Modena, Assessorato alla Cultura, in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Apt Regionale. Organizzazione: Galleria civica di Modena).
“Il Tempio immaginato. Alla ricerca del progetto di Baldassarre Peruzzi per la Collegiata di Carpi” esibisce un “futuro passato”, ovvero quello immaginato da un progetto cinquecentesco mai compiutamente realizzato. In questa appassionante caccia alla cattedrale esistita nella mente del suo progettista, la mostra si avvale anche delle tecnologie informatiche per tentare una ricostruzione del modello ligneo che sarebbe dovuto servire come plastico per la realizzazione dei lavori (Carpi, Musei di Palazzo dei Pio, a cura di: Andrea Giordano, Manuela Rossi, Elena Svalduz).
Una forma di eternità è quella raffigurata nelle opere di Tobia Ravà, che in “Codici trascendentali. Eternità e temporalità delle cose” stende fitte sequenze numerologiche su oggetti di uso quotidiano facendo emergere l’ermetica rete di immanenza con la quale essi attraversano il tempo (Carpi, Darkroom, SilmarArtGallery, curatrice: Chiara Iemmi).
Altro contesto di un tempo senza origine è quello della mostra “Mondi d’ombra. Memorie senza origine”, in cui, nelle opere di Olga Czewska, l’ombra pare emanciparsi dalla sua fonte materica, facendo emergere forme fluttuanti e immemoriali, enigmatiche e sospese tra luce e buio (Modena, Galleria phBroking e Atelier Mies).
Con “Nel tempo del Finemondo” siamo condotti nella zona misteriosa ed enigmatica del mondo interiore di Carlo Zinelli, artista irregolare e singolarissimo. Segnato dalla perdita della comunicazione linguistica e dal distacco dalla realtà esterna, fu avviato alla pratica dell’arte dallo psichiatra Mario Marini, fondatore dell’atelier di arte terapia nel Manicomio di Verona e successivamente a Villa Igea di Modena. In immagini sprofondate nella memoria personale dell’artista si ritrova la via espressiva e ancestrale del ritmo compositivo e dell’armonia cromatica (Modena, curatrice: Lorenza Roverato, a cura di: Galleria D406 fedeli alla linea, in collaborazione con: Escomarte, Moduli d’Arte, Villa Igea, Fondazione Zinelli, Eredi Marini).
Infoline: Consorzio per il festivalfilosofia, tel. 059/2033382 e www.festivalfilosofia.it
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