Passa ai contenuti principali

Visioni nella science fiction tra cinema e design

Androidi e robot sono metafore speciali in storie di fantascienza e film, visioni alternative della metamorfosi di ciò che significa essere umano nella società tecnologica. Queste diverse visioni progettuali ci fanno immaginare ponti tra diverse tecnologie, e pensare soluzioni ibride, al confine tra arte, tecnologie, ed entrepreneurship.

Decine dei migliori film di fantascienza hanno influenzato il nostro senso e il sentimento di quello che è il design nel XXI secolo. Un incontro con  Alan N. Shapiro, il teorico dei media e docente che ha contribuito in modo fondamentale a cambiare il nostro modo di guardare la fantascienza, ci guiderà attraverso la visione di estratti di film come  Blade Runner, I Robot, Ex Machina, e  Chappie, alla ricerca di diversi paradigmi di progettazione. 

L'appuntamento segna la prima tappa della collaborazione tra  BASE e  SWARM Hybrid Design Lab&Hackademy, un nuovo spazio a Milano nato dall'esperienza di  Souldesigner Creative Technology Boutique nell'interaction design. Attraverso un programma di incontri e workshop con teorici, media guru, professionisti e artisti di profilo internazionale, SWARM dà vita a nuovi processi creativi di esplorazione nell’ambito del design e della media art e mette in relazione arte-tecnologie e brand.


Alan N. Shapiro è studioso e docente poliedrico. Americano di nascita ed europeo d’adozione, si occupa di tecnologia, fantascienza, media, sociologia della cultura, robotica, design futuristico e filosofia contemporanea. Il suo libro  Star Trek: Technologies of Disappearance (2004) ha contribuito a modificare l'importanza culturale di Star Trek. Ha partecipato ad alcuni tra gli eventi più importanti dedicati ai media e alla cultura digitale quali Ars Electronica, International Flusser Lecture - the Vilém Flusser Archive, Plektrum Festival, Transmediale. 


SWARM | Hybrid Design Lab & Hackademy è un laboratorio aperto transdisciplinare basato sull'ibridazione dei linguaggi e sulla cultura dell'hacking, cioè l'attitudine a smontare e assemblare in modo inaspettato strumenti, processi e immaginari. Attraverso un programma di incontri e workshop con teorici, media guru, professionisti e artisti di profilo internazionale, SWARM dà vita a nuovi processi creativi di esplorazione nell’ambito del design e della media art per creare relazioni tra cultura e brand.  www.swarmbehavior.it


BASE è il nuovo progetto per la cultura e la creatività a Milano. Nasce per innovare il rapporto tra cultura ed economia, visioni future e quotidianità. “Base” come fondazione, l’inizio di qualcosa di nuovo, ma anche supporto che fa stare in piedi un progetto e lo rende solido. BASE è un nuovo inizio, una nuova forma di linguaggio da creare ex-novo. Sogno e concretezza, insieme.  base.milano.it
 
RIPROGETTARE L’UMANO: 
INCONTRO CON ALAN N. SHAPIRO 
Visioni nella science fiction. Tra cinema e design



13 ottobre 2016, ore 19.00
BASE Milano

ingresso gratuito




BASE Milano | Via Bergognone, 34, Milano
ufficio stampa ddl studio
ph.  +39 02 8905.2365
ddlarts@ddlstudio.net

SWARM | Via Malaga 6, 20143, Milano
ph.  +39 02 36539238
claudia.dalonzo@souldesigner.net


Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

LUIGI MARCON E LE SUE INCISIONI : A Molfetta presso il Fashion District

Luigi Marcon è nato ai Piai di Tarzo (TV) 1938. Apprende l’arte d’incidere a Venezia, prima all’Istituto Statale d’Arte, e in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Dal 1960 partecipa a molte rassegne di grafica nazionali ed internazionali conseguendo vari riconoscimenti; allestisce numerose personali in Italia e all’estero.  Da molti anni si dedica pure all’insegnamento della calcografia mediante corsi teorico-pratici in varie città del Veneto. Opera ed espone in permanenza a Vittorio Veneto, Saletta della Grafica e laboratorio d'incisione in Via Manin, 39. Sono spesso ospiti della galleria noti artisti incisori atti a proporre tecniche ed espressioni diverse. Nella sua principale attività di incisore, oltre che pittore, ha realizzato con le tecniche calcografiche oltre 3000 matrici. Ne esegue personalmente la stampa con torchio a stella, normalmente in venti esemplari e ne biffa la matrice a tiratura ultimata. Fino all'8 maggio 2009 l'artista Luigi Marco

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di