Passa ai contenuti principali

Sing another song, boys

Nell’ambito di FotoLeggendo/11 2015, si inaugura a INTERZONE Galleria la mostra SING ANOTHER SONG, BOYS di Michael Ackerman e Lorenzo Castore.

"Sing another song, boys" è una mostra di oltre una cinquantina di foto tra colore e bianconero. Raccoglie immagini dense che guardano dentro, che scrutano l’intimità dei pensieri, dell’osservare, dell’essere.
Fotografie che cercano una risposta dall’interno, in apparenza indefinita e nello stesso istante concreta, densa. Immagini delicate, a volte crude, immagini che segnano un intimo percorso: raccontato, percepito e sospinto verso chi osserva da fuori.

S’intravvede nel corpus dei due diversi, e in parte comuni lavori, la tensione della memoria, del vissuto - sentimento proiettato verso la ricerca dell’infanzia, della delicatezza, dell’amore, del ricordo, della gioia. Sono foto ricche, stratificate, fatte di percorsi, di materia, e di domande.
Sono immagini che si mettono in relazione, le une con le altre - quelle di Ackerman con quelle di Castore. Sono immagini che scivolano, nei due autori, tra i loro differenti tessuti, che s’impregnano del rispettivo vissuto.

Nei due fotografi coesiste un linguaggio fatto di uguali riferimenti, che si riflette inevitabilmente nello stile fotografico, nell’approccio al soggetto ritratto, al mondo scrutato.
Una ricerca fotografica che è più prossima alla biografia fotografica, in cui il rapporto più personale alla fotografia si fonde con la vita.

Michael Ackerman (Tel Aviv, 1967) è rappresentato dalla galleria VU'.
http://www.agencevu.com/photographers/photographer.php?id=1

Lorenzo Castore (Firenze, 1973) è rappresentato dall’agenzia e galleria VU' e da LUZ.
https://www.lorenzocastore.com

In occasione dell’inaugurazione della mostra verrà presentato il primo di una serie di POSTER d’autore prodotti da INTERZONE insieme a LUCE.
LUCE è un collettivo appena costituito che si occuperà di fotografia declinandola a diversi livelli. I poster d’autore, firmati ed in tiratura limitata, fanno parte di una serie di produzioni che nasceranno dall’incontro tra la fotografia e altre discipline artistiche o artigianali.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

RI-TRATTI di Peppe Di Giuli

La Galleria Carte Scoperte , situata via Pietro Maroncelli 14, inaugura il 2 luglio 2015, dalle ore 18,00 alle ore 21,30, una mostra dedicata all’ultima produzione di Peppe Di Giuli , artista Umbro e Milanese d’adozione, vincitore di due Compassi d’Oro . La Mostra durerà sino al 16/07/2015 e saranno esposte le firme di alcuni grandi Futuristi: Peppe Di Giuli propone un nuovo modo di penetrare nelle fisionomie operative dei grandi Artisti: un’interpretazione personale delle firme degli stessi.  Opere uniche in legno laccato che oltre a riprendere fedelmente il segno degli Artisti hanno l’interpretazione personale di Di Giuli che rende le firme vere e proprie sculture: plastiche, sinuose, sensuali. La scelta, di dedicare ai grandi del Futurismo una mostra, dell’artista prima e del gallerista poi, è stata dettata dalla stessa spinta emozionale che è quella di rendere omaggio ma soprattutto giustizia ad un movimento, per noi il più importante del novecento, che per mere ragioni ...

San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento.

E' in corso - e fino all' 8 marzo 2015 - presso il Castello di Miradolo (immerso in uno dei più lussureggianti parchi romantici del Piemonte, ai piedi delle colline di Pinerolo, all’imbocco della Val Chisone e della Val Pellice) la mostra " San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento. " dedicata a San Sebastiano , promossa dalla Fondazione Cosso e curata da Vittorio Sgarbi con la collaborazione di Antonio D’Amico . La mostra offre un interessante excursus in quasi tre secoli, un percorso che dalla seconda metà del Quattrocento giunge agli albori del Settecento, contemplando assoluti capolavori: Tutto l'allestimento è in penombra e i dipinti sembrano accarezzati da morbide luci...L'emozione è tanta, accentuata dal sottofondo musicale , scritta da Debussy per Le Martyre de Saint- Sebastien di D'Annunzio )...si inizia con Andrea della Robbia che modella l’anatomia del giovane Sebastiano con grande raffinatezza, levigan...