Passa ai contenuti principali

Valentina Noferini - Emanuele Napolitano : No/on

Questa mostra ruota attorno al concetto di visione, elemento in grado di generare metafore che di fatto controllano il reale e le possibili soluzioni di realtà. I contrasti tra il vedere ed il non vedere, tra l'essere ed il non esserci sono capaci di aprire numerosi interrogativi, sia di carattere ideologico che pratico, all'interno dell'esperienza umana. Creare un punto di discussione tra l'apparire e lo scomparire, tra il reale e l'irreale può rappresentare un valido punto di partenza per riabituare l'occhio e la mente alla fruizione ed all'attenzione riguardo a delle immagini che possono ancora rappresentare una forma di condivisione, memoria ed educazione in relazione alla visione contemporanea del sé, dell’altro e quindi della realtà stessa.

Le opere di Valentina Noferini rappresentano organismi inesistenti che appaiono sulla superficie riorganizzando la forma. In questo caso parliamo della manifestazione di una visione che prima non vi era mai stata. L'artista stimola il fruitore ponendo l'accento sull'enigma del non visto, sulla partenogenesi di creature che non hanno nessuno scopo se non quello di imporre la loro esistenza, sia essa un simulacro o meno. Emanuele Napolitano si affida invece ad opere preesistenti per operare una sorta di negazione dell'immagine. 

La limitazione della bellezza rappresenta una visione ostacolata che crea una nuova forma di attenzione attorno alle figure ed agli scenari coperti dalla materia. Questi due punti di contrasto costruiscono quindi un dialogo attorno all'immagine che invita il fruitore a riflettere sull'urgenza di creare nuove forme o sulla necessità di riportare attenzione su quelle già create. Questi simboli, segmenti della realtà che circonda la sfera personale, si pongono nel centro stesso dello scontro tra verità e simulacro, spingendo il fruitore a osservare la realtà su livelli in movimento piuttosto che su di un unico segmento statico e circoscritto. 


Valentina Noferini / Emanuele Napolitano – No/on
INTERNO 14
Roma - dal 16 al 17 giugno 2015
Via Carlo Alberto 63 (00185)

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di

RI-TRATTI di Peppe Di Giuli

La Galleria Carte Scoperte , situata via Pietro Maroncelli 14, inaugura il 2 luglio 2015, dalle ore 18,00 alle ore 21,30, una mostra dedicata all’ultima produzione di Peppe Di Giuli , artista Umbro e Milanese d’adozione, vincitore di due Compassi d’Oro . La Mostra durerà sino al 16/07/2015 e saranno esposte le firme di alcuni grandi Futuristi: Peppe Di Giuli propone un nuovo modo di penetrare nelle fisionomie operative dei grandi Artisti: un’interpretazione personale delle firme degli stessi.  Opere uniche in legno laccato che oltre a riprendere fedelmente il segno degli Artisti hanno l’interpretazione personale di Di Giuli che rende le firme vere e proprie sculture: plastiche, sinuose, sensuali. La scelta, di dedicare ai grandi del Futurismo una mostra, dell’artista prima e del gallerista poi, è stata dettata dalla stessa spinta emozionale che è quella di rendere omaggio ma soprattutto giustizia ad un movimento, per noi il più importante del novecento, che per mere ragioni poli