Passa ai contenuti principali

Exordiri. Le Trame di Alberto Biasi alla MAAB Gallery di Milano da quest'oggi al 20 gennaio 2015

Si inaugura alla MAAB Gallery, nella sede di Via Nerino 3 a Milano, una mostra di Alberto Biasi interamente dedicata al ciclo delle Trame.

Alberto Biasi (Padova, 1937) è conosciuto a livello internazionale prevalentemente come protagonista dell’Arte Cinetica e Programmata, e più genericamente di tutto quel contesto di ricerca “al di là della pittura e della scultura” iniziato agli albori degli anni Sessanta. Questa mostra, apparentemente statica, mette in evidenza i suoi esordi e rivela la sua originale natura giocosa di ricercatore visivo che lo renderà uno dei protagonisti più poliedrici della storia dell’arte italiana del secondo dopoguerra. 

Per la maggior parte, le Trame sono opere in carta, molto rare perché eseguite per un breve periodo di tempo tra 1959 e il 1960, quando l’artista padovano, prima di fondare il Gruppo N, esponeva con Piero Manzoni, Enrico Castellani, Dadamaino e i milanesi che ruotavano attorno alla galleria Azimut

Trame è ovviamente il titolo ripetuto di ognuna di quelle opere e, nel titolo di questa mostra, è preceduto da Exordiri il cui originario significato latino corrisponde al nostro “cominciare a tessere”. L’accostamento vuole sottolineare e motivare l’esordio artistico di Biasi; il collegamento tra verbo e oggetto artistico diventa concettualmente ancor più suggestivo e ricco di significati se si pensa che le Trame altro non sono che le sovrapposizioni di quelle carte di paglia, prodotte e forate industrialmente negli anni Cinquanta, utilizzate negli allevamenti dei bachi da seta per obbligarli a rimanere sulle lettiere d’alimentazione fino al compimento dei loro cinque cicli vitali, accompagnandoli così all’imboscamento (che corrisponde al momento in cui ogni baco sale su quanto di più alto trova per filare la seta e racchiudersi nel proprio bozzolo): molto bello da vedersi, di una bellezza idealizzata da Biasi come una metafora del lavoro dell’artista.

Biasi avvia la produzione delle Trame forse ancor prima del 1959, a volte introducendo, oltre alle carte forate, anche l’utilizzo di garze di cotone, di reti d’acciaio per setacci e di lamiere forate. Dalle loro sovrapposizioni e combinazioni traggono origine le prime immagini visivamente dinamiche che daranno poi vita alle sue opere successive, in particolare al ciclo degli Oggetti ottico-dinamici. La fase delle Trame, che comprende una sessantina di opere conosciute, in gran parte datate a partire dal 1959, è da considerarsi praticamente conclusa nel dicembre del 1960, quando Biasi forma il Gruppo N. 

La mostra è accompagnata da un importante catalogo ragionato dedicato al ciclo delle Trame, con testi critici di Marco Meneguzzo e Alberto Zanchetta. Il volume bilingue è arricchito dalla presenza di documenti e immagini storiche.

Nessun uomo può bagnarsi nello stesso fiume per due volte, perché né l’uomo né l’acqua del fiume sono gli stessi. (Eraclito)

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

LUIGI MARCON E LE SUE INCISIONI : A Molfetta presso il Fashion District

Luigi Marcon è nato ai Piai di Tarzo (TV) 1938. Apprende l’arte d’incidere a Venezia, prima all’Istituto Statale d’Arte, e in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Dal 1960 partecipa a molte rassegne di grafica nazionali ed internazionali conseguendo vari riconoscimenti; allestisce numerose personali in Italia e all’estero.  Da molti anni si dedica pure all’insegnamento della calcografia mediante corsi teorico-pratici in varie città del Veneto. Opera ed espone in permanenza a Vittorio Veneto, Saletta della Grafica e laboratorio d'incisione in Via Manin, 39. Sono spesso ospiti della galleria noti artisti incisori atti a proporre tecniche ed espressioni diverse. Nella sua principale attività di incisore, oltre che pittore, ha realizzato con le tecniche calcografiche oltre 3000 matrici. Ne esegue personalmente la stampa con torchio a stella, normalmente in venti esemplari e ne biffa la matrice a tiratura ultimata. Fino all'8 maggio 2009 l'artista Luigi Marco

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di