Passa ai contenuti principali

The Sensitive Surface - Mostra personale di Ugo Mulas alla Galleria Lia Rumma

La Galleria Lia Rumma annuncia l’inizio della collaborazione con l’Archivio Ugo Mulas con una doppia personale di Ugo Mulas che si articolerà contemporaneamente nelle due sedi espositive della galleria, a Napoli in Via Vannella Gaetani 12 e a Milano in Via Stilicone 19.
Curata da Tina Kukielski, curatrice newyorkese, la mostra - inaugurata sabato 22 novembre - presenta al pubblico la variegata ricerca artistica di Mulas, una delle figure più importanti della fotografia internazionale del secondo dopoguerra.

Al momento della sua prematura scomparsa nel 1973, Mulas è stato riconosciuto come uno dei maestri del ritratto, del reportage, della fotografia di moda e pubblicitaria, fotografando, durante uno dei periodi più dinamici della storia dell'arte, gli Anni ’60, artisti del calibro di Jasper Johns, Alexander Calder, Andy Warhol, Marcel Duchamp e innumerevoli esponenti dell’avanguardia italiana come Lucio Fontana.

Le mostre presso la Galleria Lia Rumma vogliono invece porre l’attenzione sull’intenso periodo di sperimentazione compreso tra il 1969 e il 1973 e sulla personalissima ricerca dell’artista volta ad esplorare le potenzialità “concettuali” della fotografia sul finire degli Anni ’60.
In riferimento a questo periodo sono stati selezionati per le due mostre alcuni lavori inediti dell’artista, tra cui anche alcune fotografie a colori oltre ai famosi provini a contatto.

In galleria a Napoli saranno esposti alcuni provini a contatto, come le rare sequenze di Jasper Johns, Roy Lichtenstein, Pino Pascali e Andy Warhol, insieme a una selezione di fotografie tratte dalla serie Campo Urbano.
Il provino è stato senza dubbio il ready-made costante di tutta la sua carriera, un soggetto ricorrente nel lavoro di Mulas, soprattutto dopo il fondamentale viaggio a New York City del 1964.

Nel 1969, collaborando con Bruno Munari e Luciano Caramel, Ugo Mulas organizza Campo Urbano, una serie di interventi estetici, performances ed eventi che hanno avuto luogo per le strade di Como. Riconoscendo la fotografia come intrinsecamente “performativa”, Mulas realizza una sequenza di immagini dal taglio particolare giocando con l'imprevedibilità, la qualità effimera degli interventi. Le foto stampate dall’artista e gli ingrandimenti dei provini a contatto danno vita ad un diverso Campo Urbano che finisce per sovvertire la narrazione, l’inquadramento cronologico dell'evento, per diventare qualcosa di completamente diverso, un altro tipo di opere d'arte o di esperienza.

A Milano invece saranno presentati i lavori fotografici precedenti alla serie più nota dell’artista, le Verifiche, esposta anche questa in mostra. Conosciute come le Prove delle Verifica, queste nere fotografie, stampate direttamente dai negativi vuoti, sfidano il linguaggio e la temporalità della sequenza fotografica, aprendo la fotografia a qualcosa di più della mera registrazione di un momento, di un tempo o di un luogo.
Concentrandosi sulla struttura del fare fotografia, Mulas ci presenta un nuovo interessante lato dell'arte, ancora oggi attuale come lo era al momento della prima “esposizione”.

Nelle due sedi espositive saranno inoltre proiettati due rari filmati: a Napoli un video relativo al progetto Campo Urbano e a Milano un documentario girato da Nini Mulas presso gli studi di alcuni artisti newyorkesi con interviste di Rossana Rossanda.

The Sensitive Surface  - Mostra personale di Ugo Mulas
Galleria Lia Rumma
via Stilicone, 19 | 20154 | Milano | Tel. +39 02 29000101
via Vannella Gaetani, 12 | 80121 | Napoli | Tel. +39 081 19812354
info@liarumma.it | www.liarumma.it

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di

RI-TRATTI di Peppe Di Giuli

La Galleria Carte Scoperte , situata via Pietro Maroncelli 14, inaugura il 2 luglio 2015, dalle ore 18,00 alle ore 21,30, una mostra dedicata all’ultima produzione di Peppe Di Giuli , artista Umbro e Milanese d’adozione, vincitore di due Compassi d’Oro . La Mostra durerà sino al 16/07/2015 e saranno esposte le firme di alcuni grandi Futuristi: Peppe Di Giuli propone un nuovo modo di penetrare nelle fisionomie operative dei grandi Artisti: un’interpretazione personale delle firme degli stessi.  Opere uniche in legno laccato che oltre a riprendere fedelmente il segno degli Artisti hanno l’interpretazione personale di Di Giuli che rende le firme vere e proprie sculture: plastiche, sinuose, sensuali. La scelta, di dedicare ai grandi del Futurismo una mostra, dell’artista prima e del gallerista poi, è stata dettata dalla stessa spinta emozionale che è quella di rendere omaggio ma soprattutto giustizia ad un movimento, per noi il più importante del novecento, che per mere ragioni poli