Passa ai contenuti principali

Sergio Limonta

MARS ha il piacere di presentare la mostra personale di Sergio Limonta. Un progetto installativo site-specific pensato per l'ultimo appuntamento della stagione estiva di Mars.

Per dar vita a questo progetto ho unito vari spunti raccolti da più ambiti nel tempo, definendo un intervento che rilegge in chiave personale l'autistica convivenza tra la cultura italiana e quella cinese, così come si dipana, secondo le nostre reciproche esperienze superficiali, nel quotidiano. Per il minuto spazio di MARS ho pensato un'installazione, site-specific, ispirata, per suggestioni, ad alcune scene del film "Beijing zazhong" (Bastardi a Pechino, 1993) del regista zhang Yuan. Nel cortile, una grande scultura reinterpreta liberamente un capolavoro del design italiano degli anni sessanta con un ulteriore sviluppo cinetico.” (Sergio Limonta)

La mostra si struttura in due parti una all’interno ed una all’esterno dello spazio di MARS. Quest’ultima sarà visibile solo nella serata inaugurale.

Sergio Limonta è nato a Lecco. Ha studiato all'Accademia di Belle Arti di Brera. Vive tra Lecco e Milano. Ha esposto in mostre personale e collettive in varie sedi tra le quali: MAMBO, Bologna; Triennale, Milano; museo MAGA, Gallarate; Teatro Margherita, Bari; Galleria Comunale, Monfalcone; Fondazione Zimei, Montesilvano, Fondazione Capri, Capri; O', Milano; Riss(e), Varese; galleria AMT, Milano; amtproject gallery, Bratislava; Brown project space, Milano; galleria Neon, Bologna.

Sergio Limonta
MARS
Milano - dal 5 al 15 luglio 2017
Via Guido Guinizelli 6 (20127)
+39 3476001457
mars.mailto@gmail.com
www.marsmilano.com

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di

RI-TRATTI di Peppe Di Giuli

La Galleria Carte Scoperte , situata via Pietro Maroncelli 14, inaugura il 2 luglio 2015, dalle ore 18,00 alle ore 21,30, una mostra dedicata all’ultima produzione di Peppe Di Giuli , artista Umbro e Milanese d’adozione, vincitore di due Compassi d’Oro . La Mostra durerà sino al 16/07/2015 e saranno esposte le firme di alcuni grandi Futuristi: Peppe Di Giuli propone un nuovo modo di penetrare nelle fisionomie operative dei grandi Artisti: un’interpretazione personale delle firme degli stessi.  Opere uniche in legno laccato che oltre a riprendere fedelmente il segno degli Artisti hanno l’interpretazione personale di Di Giuli che rende le firme vere e proprie sculture: plastiche, sinuose, sensuali. La scelta, di dedicare ai grandi del Futurismo una mostra, dell’artista prima e del gallerista poi, è stata dettata dalla stessa spinta emozionale che è quella di rendere omaggio ma soprattutto giustizia ad un movimento, per noi il più importante del novecento, che per mere ragioni poli