Passa ai contenuti principali

Betrachten

Betrachten è il titolo della mostra che fino al 9 aprile animerà la Galleria Artepassante di Repubblica di Milano e che vede riuniti tre artisti completamente diversi. Eleonora Boin, Luca Usai e Carlotta Valdinoci, studenti dell’Accademia di Belle Arti di Brera, con un linguaggio del tutto figurativo espongono un’opera unica realizzata all’interno dello spazio.

“Inconscio - nel senso che è qualcosa che non vuoi, che subisci. Inconscio rinvia a qualcosa di vulcanico nel tono, ma non puoi farci niente e ti conviene esserne amico, ti conviene accettarlo e persino amarlo, se riesci, perché potrebbe avere la meglio su di te, non si sa mai”. Era il 1981 quando Louise Borgeois raccontava il luogo dal cui attingeva le storie descritte nei suoi disegni.

L’inconscio è la disciplina di introspezione della psicologia analitica. L’indagine è basata sulle immagini che appaiono all’individuo e che costruiscono la trama dei suoi sogni. L’Immaginazione attiva è il metodo attraverso cui le rappresentazioni oniriche vengono elaborate e poi partorite.

Il primo a raccogliere le immagini dei suoi sogni è stato Carl Gustave Jung, il quale tra il 1913 e il 1930 compone il Libro Rosso. Quello che poi è diventato l’oggetto che ha ispirato la Biennale di Venezia del 2013 curata da Massimiliano Gioni, è una raccolta di disegni fantasiosi derivati dall’attività inconscia e archetipica dello psicanalista svizzero.

Per portare alla luce le immagini, l’individuo deve procedere per diversi gradi. Il primo è entrare in uno stato di rilassamento e lasciare che avvenga la comunicazione tra la coscienza e la psiche. Il secondo è accogliere le immagini che vengono dall’inconscio: Jung definiva questa pratica betrachten. La parola deriva dal tedesco e letteralmente significa “prendere in considerazione”: in questo caso lo psicanalista la usa con l’accezione di gestazione delle figure inconsce che una volta apparse alla coscienza diventano gravide e quindi assumono un loro significato.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

RI-TRATTI di Peppe Di Giuli

La Galleria Carte Scoperte , situata via Pietro Maroncelli 14, inaugura il 2 luglio 2015, dalle ore 18,00 alle ore 21,30, una mostra dedicata all’ultima produzione di Peppe Di Giuli , artista Umbro e Milanese d’adozione, vincitore di due Compassi d’Oro . La Mostra durerà sino al 16/07/2015 e saranno esposte le firme di alcuni grandi Futuristi: Peppe Di Giuli propone un nuovo modo di penetrare nelle fisionomie operative dei grandi Artisti: un’interpretazione personale delle firme degli stessi.  Opere uniche in legno laccato che oltre a riprendere fedelmente il segno degli Artisti hanno l’interpretazione personale di Di Giuli che rende le firme vere e proprie sculture: plastiche, sinuose, sensuali. La scelta, di dedicare ai grandi del Futurismo una mostra, dell’artista prima e del gallerista poi, è stata dettata dalla stessa spinta emozionale che è quella di rendere omaggio ma soprattutto giustizia ad un movimento, per noi il più importante del novecento, che per mere ragioni ...

San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento.

E' in corso - e fino all' 8 marzo 2015 - presso il Castello di Miradolo (immerso in uno dei più lussureggianti parchi romantici del Piemonte, ai piedi delle colline di Pinerolo, all’imbocco della Val Chisone e della Val Pellice) la mostra " San Sebastiano. Bellezza e integrità nell’arte tra Quattrocento e Seicento. " dedicata a San Sebastiano , promossa dalla Fondazione Cosso e curata da Vittorio Sgarbi con la collaborazione di Antonio D’Amico . La mostra offre un interessante excursus in quasi tre secoli, un percorso che dalla seconda metà del Quattrocento giunge agli albori del Settecento, contemplando assoluti capolavori: Tutto l'allestimento è in penombra e i dipinti sembrano accarezzati da morbide luci...L'emozione è tanta, accentuata dal sottofondo musicale , scritta da Debussy per Le Martyre de Saint- Sebastien di D'Annunzio )...si inizia con Andrea della Robbia che modella l’anatomia del giovane Sebastiano con grande raffinatezza, levigan...