Passa ai contenuti principali

I Non ricordo di Bertozzi e Casoni alla Galleria Tega

La Galleria Tega presenta la mostra di Bertozzi & Casoni, società fondata nel 1980 a Imola da Giampaolo Bertozzi (Borgo Tossignano, Bologna, 1957) e da Stefano Dal Monte Casoni (Lugo di Romagna, Ravenna, 1961) che, sin dai loro esordi, si indirizzano verso un dialogo con la grande tradizione dell’arte e coltivano una originaria vocazione per la sperimentazione in campo scultoreo, adoperando la ceramica dipinta come unico elemento per la realizzazione delle loro opere.

Curata da Claudio Poleschi, Eleonora Tega e Francesca Tega, la rassegna comprende una serie di opere mai esposte prima d’ora, realizzate da Bertozzi & Casoni nel corso del 2014 attorno al tema di Pinocchio.

Già in passato i due artisti si sono serviti di Pinocchio per evocare l’incorruttibilità della bugia e, nel contempo, l’incorruttibilità della morte e una presunta bugia della morte, basti pensare alla imponente installazione che hanno realizzato nel 2007 in occasione della loro mostra alla Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia, dove il lungo naso di un monumentale Pinocchio trafigge irreversibilmente una delle vetrine espositive.

Nelle nuovissime sculture proposte in occasione della mostra milanese presso la Galleria Tega, come gli artisti stessi spiegano nell’intervista rilasciata a Federico Sardella: il nostro Pinocchio passa dall’idea di un “carissimo Pinocchio, amico dei giorni più lieti”, un compagno dell’infanzia, di giochi e di avventure, ad un Pinocchio che non ha più nulla a che fare con la spensieratezza dell’infanzia. Pinocchio è irreversibilmente invecchiato, ed è rimasto mezzo burattino e mezzo umano; nella sua umanità contraddetta si fa carico e porta in sé tutte le sofferenze dell’umanità intera. (…) Pinocchio è un libro per tutti. Il suo percorso implica il compimento dell’uomo, dalla A alla Z: Pinocchio nasce burattino e infine diventa umano. (…) Il nostro interesse per Pinocchio risale dunque a molto tempo fa. All’interno del nostro percorso artistico si insinua poi nel momento in cui ci siamo resi conto che l’arte altro non è che una bugia. L’arte non ci offre di fatto risposte, piuttosto genera in noi continue e infinite domande.

Oltre ad una scultura in ceramica policroma di grandi dimensioni, titolata Non ricordo, che mostra un Pinocchio invecchiato, il cui corpo è scavato, la schiena curva, il volto incartapecorito ed il cuore tormentato da mille tarli, seduto su una grande catasta di libri a lui dedicati, sono presenti un gruppo di lavori ad essa correlati che traggono ispirazione a loro volta dal celebre romanzo di Carlo Collodi ed altri appartenenti invece al classico repertorio di Bertozzi & Casoni.

L’esposizione è accompagnata da un volume con un testo e un’intervista a Bertozzi & Casoni di Federico Sardella, le immagini di tutte le opere in mostra e la riproduzione di una serie di oltre trenta lavori realizzati dagli artisti dai primi anni Duemila ad oggi.

Bertozzi & Casoni - Non ricordo
GALLERIA TEGA ​ Via Senato 20
Milano - dal 23/02/2015 al 11/04/2015
+39 0276006473
http://www.galleriatega.it/ita/
info@galleriatega.it

Commenti

Post popolari in questo blog

LUIGI MARCON E LE SUE INCISIONI : A Molfetta presso il Fashion District

Luigi Marcon è nato ai Piai di Tarzo (TV) 1938. Apprende l’arte d’incidere a Venezia, prima all’Istituto Statale d’Arte, e in seguito presso il Centro Internazionale della Grafica. Dal 1960 partecipa a molte rassegne di grafica nazionali ed internazionali conseguendo vari riconoscimenti; allestisce numerose personali in Italia e all’estero.  Da molti anni si dedica pure all’insegnamento della calcografia mediante corsi teorico-pratici in varie città del Veneto. Opera ed espone in permanenza a Vittorio Veneto, Saletta della Grafica e laboratorio d'incisione in Via Manin, 39. Sono spesso ospiti della galleria noti artisti incisori atti a proporre tecniche ed espressioni diverse. Nella sua principale attività di incisore, oltre che pittore, ha realizzato con le tecniche calcografiche oltre 3000 matrici. Ne esegue personalmente la stampa con torchio a stella, normalmente in venti esemplari e ne biffa la matrice a tiratura ultimata. Fino all'8 maggio 2009 l'artista Luigi Marco

Il Quadro con cerchio di Kandinskij

Si intitola " Quadro con cerchio ", ed è il primo dipinto astratto di Vasilij Vasil'evič Kandinskij , fu realizzato nel 1911 e ritrovato solo nel 1989. Proveniente dal museo nazionale georgiano di Tbilisi, viene per la prima volta esposto in Italia nell'ambito della mostra " Kandinskji, cavaliere errante.In viaggio verso l'astrazione ." , al Mudec di Milano (fino al 9 luglio). Un quadro al quale lo stesso artista attribuiva importanza, come risulta da una sua lettera del 1935: "Quando ho lasciato Mosca, alcuni miei dipinti, in parte di grande formato, sono rimasti in custodia nel museo di Arte Europea Occidentale. Tra essi il mio primissimo quardo astratto del 1911...Purtroppo, non ne possiedo alcuna foto. All'epoca ero scontento del dipinto e pertanto non l'ho neppure numerato e non ho scritto alcuna indicazione sul retro, come faccio sempre, e non l'ho riportato nel mio catalogo personale" . MUDEC

ISABELLA d'ARAGONA, duchessa di Bari, è MONNA LISA.

Il beffardo sorriso della Monna Lisa, del poliedrico Leonardo da Vinci, colpisce ancora: non è Lisa Gherardini la donna raffigurata nel ritratto più famoso del mondo ma Isabella d'Aragona , duchessa di Bari. A dirla tutta, non è una notizia proprio inedita, nel senso che non è la prima volta che questa tesi ci viene proposto: un anno fa Maike Vogt-Luerssen (che non è certo una sprovveduta) la sostenne, con confronti e documenti minuziosissimi. Ma non ebbe molto successo e Monna Lisa continuò a rimanere lì..... con quel suo sorriso-non-sorriso che tanto fa impazzire studiosi e ammiratori d'ogni tempo e luogo. Questa volta, però, la tesi ci viene riproposta da una studiosa barese, Titty Pignatelli Palladino, che nei giorni scorsi l'ha presentata a New York. La nota prof. Pignatelli Palladino è partita, nel suo studio, dalla visione di un documento inedito -conservato presso la New York Public Library- contenente la stampa del volto di Isabella d'Aragona. Ad una copia di